La legge Basaglia: come è cambiata la cura del disagio mentale

Quanto si deve pazientare per rivedere il sole?

Con la legge 36/1904, le persone affette da alienazione mentale venivano ricoverate in manicomi. Franco Basaglia nel 1973 fece uscire dal manicomio di Trieste i “600 matti” scatenando una rivoluzione che diede il via alla Legge Basaglia (L.180/1978) la quale aboliva gli istituti manicomiali.

«Il manicomio non serve a curare la malattia mentale ma solo a distruggere il paziente» 

Franco Basaglia

Dopo l’uscita dei pazienti, Franco Basaglia attraverso il metodo “Antipsichiatria” mostra che l’individuo non è pericoloso e ha bisogno di relazionarsi con il mondo esterno.

Il problema è che le famiglie iniziarono a chiedere aiuto in quanto non riuscivano a gestire la persona malata psichiatrica. Molti dei pazienti non avevano famiglie, altri sparirono, altri morirono. 

Dopo 42 anni

Sono tante le persone che oggi sono affette da malattie psichiatriche e il sistema sanitario non sempre è in grado di gestire la situazione. Ci sono varie differenze tra regioni e a volte non si riesce ad offrire al paziente la giusta cura.

I  Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) – 211 unità distribuite su tutto il territorio nazionale – svolgono un compito fondamentale nella prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento del malato mentale. 

Cosa ancora manca alla cura psichiatrica?

Leo Nahon, primario del Servizio di psichiatria all’Ospedale Niguarda di Milano afferma che oggi, nei reparti psichiatrici presso gli ospedali civili, si fa un uso eccessivo in alcuni reparti di mezzi di contenzione.

La “chiusura” dei manicomi è stato un passo fondamentale, ma non sufficiente in quanto la malattia psichica non è ancora affrontata con approcci adeguatamente inclusivi con il rischio che le persone con problemi psichiatrici siano ancora visti come dei folli.