Pacchetti di Consulenza
per i Servizi Affido

Percorsi di accompagnamento consulenziale e formativo delle équipe territoriali per l’affidamento familiare

Obiettivi dei Pacchetti di Consulenza

Offrire un percorso completo di consulenza, supporto e accompagnamento per gli operatori dei Centri pubblici per l’Affidamento Familiare, sulla tutela del diritto di bambini e ragazzi a crescere in famiglia, con approfondimenti sulla metodologia, gli strumenti operativi, gli assetti organizzativi, le linee strategiche, le competenze specifiche, la cornice normativa, le buone prassi italiane e internazionali sull'affidamento familiare, la solidarietà familiare, la vicinanza solidale.

CONTRATTI DI CONSULENZA

I pacchetti di consulenza a pagamento vengono programmati dal Centro Studi Affido in modo personalizzato in base alle esigenze di ciascun Servizio Affidi richiedente. Le aree di accompagnamento più frequentemente attivate sono:

1. Consolidamento dell’équipe del Servizio Affidi dell’Ambito Territoriale Sociale

1.1
‍‍Percorso diperfezionamento di base destinato ai componenti dell’équipe del Servizio Affidi sui metodi e le strategie di infrastrutturazione iniziale del sistema territoriale di accoglienza e prossimità familiare e sulle competenze di base per la gestione degli interventi di affidamento familiare.
1.2
Laboratorio di co-costruzione
del Piano di Infrastrutturazione del Sistema territoriale per l’Affidamento familiare
1.3
Percorso di perfezionamento avanzato
destinato ai componenti dell’équipe del Servizio Affidi per l’approfondimento intensivo di metodi e strategie su temi di particolare interesse: recruitment avanzato di famiglie affidatarie e solidali, affido di MSNA, affido omoculturale, affido ponte dei neonati, affido d’emergenza, accoglienza dei nuclei mamma-bambino, etc

2. Formazione e ingaggio degli operatori del Servizio sociale professionale del territorio

2.1
Percorso dico-formazione laboratoriale introduttiva
degli operatori deiServizi Sociosanitari territoriali sull’affidamento familiare, sulla mappaturadei bisogni e delle risorse di accoglienza familiare del territorio, sulladefinizione iniziale delle procedure comuni di intervento.
2.2
Percorso dico-formazione laboratorialepermanente
degli operatori dei Servizi Sociosanitari – a partiredalle situazioni e dai bisogni ed esigenze concreti dei territori – sull’affidamentofamiliare, la solidarietà familiare e la vicinanza solidale.

3. Formazione e ingaggiodel Network territoriale per l’Affido (scuole, volontariato, associazionismo,terzo settore, parrocchie, altro…)

3.1
Percorso di co-formazione e co-progettazione  laboratoriale del Piano Territoriale sull’Affido
con i referenti territoriali (responsabili, operatori e volontari) delle agenzie attive nell’area minori e famiglia
3.2
Percorso di elaborazione dei protocolli
con le realtà del territorio per l’elaborazione e attuazione di:
- protocolli con le comunità residenziali per minorenni;
- protocolli con le associazioni/reti familiari;
- protocolli con le scuole;
- protocolli con il volontariato e gli enti di terzo settore;
- protocolli con le associazioni sportive, culturali, artistiche;
- protocolli con le parrocchie e le realtà ecclesiali.

3.3
Campagne di rete per il reclutamento mirato di famiglie affidatarie e solidali  mediante il Metodo dei Nuovi RITMi

4. Mappatura del bisogno edelle risorse di accoglienza familiare del territorio dell’Ambito Sociale

4.1
Mappa del bisogno diaffidamento dei minorenni “fuori famiglia” e degli  altri minorenni seguiti dai Servizisociosanitari Territoriali.
Progettazione ecoordinamento dell’attività di analisi quali-quantitativa della situazione deiminorenni in carico ai servizi sociosanitari residenti nell’Ambito Territoriale(sia dei minorenni ospiti di comunità residenziali che dei minorenni presentinel proprio nucleo familiare), con particolare riguardo alla rilevazione delfabbisogno di affidamento residenziale o di appoggio familiare.
4.2
Mappa campionaria della “povertà relazionale minorile”:
progettazione e coordinamento dell’attività di analisi quali-quantitativa delle solitudini e del bisogno di relazioni integrative dei minorenni del Distretto
4.3
Censimento delle reti diprossimità:
progettazione e coordinamentodell’attività di analisi quali-quantitativa delle risorse di accoglienzapresenti nelle reti di prossimità relazionale dell’Ambito Territoriale Sociale.

5. Elaborazione partecipatadel Disciplinare delle procedure e della modulistica del Servizio Affidid’Ambito Territoriale

5.1
Disciplinaredell’Affidamento Familiare
Supporto, in sintoniacon gli indirizzi nazionali e regionali, per l’elaborazione di procedure emodulistica inerenti a:·       
- Assessment(valutazione iniziale) della necessità di realizzare un intervento diaffidamento familiare;·       
- Abbinamento,progettazione, attuazione e conclusione degli interventi di affido;·       
- Formazione,conoscenza e valutazione degli aspiranti affidatari (valutazione degliaspiranti affidatari, attivazione e gestione della banca dati d’Ambito dell’affidoe della solidarietà familiare);·      
- Etc.
5.2
Disciplinare degli interventi di Prevenzione
e superamento delle cause degli allontanamenti

6. Campagne dicomunicazione e sensibilizzazione sull’affidamento familiare

6.1
Progettazione della Campagna di comunicazione territoriale
sull’affidamento e lasolidarietà familiare, mediante l’elaborazione partecipata di obiettivi(informazione e/o reclutamento disponibilità), target (campagne generali,campagne mirate), slogan e messaggio (child-centered) e lay-outgrafico-comunicativo
6.2
Realizzazione di unaCampagna web & social
mediante l’attivazione di landing page dedicata, l’elaborazione di video-spot ela diffusione di post sui canali social (Facebook, Linkedin, Twitter,Instagram) e su YouTube (attraverso le pagine/profili dell’Ambito Territorialee del Centro Studi Affido)

6.3
Sportello di ascolto e orientamento
delle disponibilitàmediante Numero Verde e équipe di prima informazione telefonica per le personeinteressate
6.4
Progettazione e Monitoraggio del Piano di sensibilizzazione comunitaria all’affido  
e alla solidarietà comunitaria (metodo “Nuovi Cortili”)
6.5
Convegni / Seminari / Webinar
di informazione, sensibilizzazionee/o approfondimento rivolti alla popolazione locale e alle realtà sociali delterritorio

7. Percorsi di formazione degli aspiranti affidatari

7.1
Progettazione, Realizzazione e Monitoraggio del Percorso di formazione per aspiranti affidatari
Elaborazione dei contenuti e dei materiali didattici e di approfondimento per incontri di formazione introduttiva e permanente
7.2
Progettazione, Realizzazione e Monitoraggio di percorsi di aggregazione e di mutuo aiuto tra famiglie affidatarie e solidali finalizzate a contribuire al sostegno degli affidi in corso e al mantenimento nel tempo della disponibilità degli affidatari

8. Valutazione,Abbinamento, Progettazione, Verifica, Sostegno degli Affidamenti Familiari

8.1
Percorso di monitoraggio e supervisione metodologica dell’équipe del Servizio Affidi
mediante appuntamenti periodici di analisi dei singoli interventi di affidamento da avviare e/o in corso.
8.2
Partecipazione diretta all’attività dell’équipe del Servizio Affidi ad integrazione e sinergia dell’azione svolta dagli operatori pubblici e del terzo settore convenzionato coinvolti nell’équipe

Consulenze, Collaborazioni, Convenzioni

Distretto Sociale B di Frosinone
Supporto al Servizio Distrettuale per l’Affidamento familiare
Novembre 2019 - (in corso)
Regione Campania – Direzione Politiche sociali
Accompagnamento all’attuazione del progetto “Affidi e adozioni difficili” [in seno alla campagna Donare Futuro Campania]
2022 - (in corso)
Centro Servizi Volontariato di Napoli
Indagine sul fenomeno dell’Affidamento familiare nella Provincia di Napoli
Gennaio 2022 - (in corso)
Centro Servizi Volontariato di Napoli
Realizzazione Corso di formazione per operatori sull’Affidamento familiare
Settembre 2021 - (in corso)
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Partecipazione al tavolo di elaborazione delle Linee di indirizzo nazionali sull’accoglienza nei servizi residenziali per minorenni
2016
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Progetto "Tessuto.com" - Promozione dell'accoglienza familiare
2019-2021
ASL di Firenze
Realizzazione Corso di formazione per operatori sull’Affidamento familiare
Marzo - Maggio 2015
Provincia / Città Metropolitana di Roma
Realizzazione del percorso “Nuovi Cortili” per la promozione sperimentale dell’affidamento familiare mediante il lavoro sociale di comunità
2011 - 2012
Ambito Territoriale Sala Consilina
Realizzazione del percorso “Nuovi Cortili” per la promozione sperimentale dell’affidamento familiare mediante il lavoro sociale di comunità
2014
Conferenza Episcopale Campana
Piano Regionale di Accoglienza Familiare
2005-2007
Dipartimento per le Politiche Familiari della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Progetto Bond Building for Teens - Affiancamento familiare di adolescenti ospiti di comunità residenziali
2021-2022
Regione Campania - Direzione Politiche Sociali
Progetto "Principi e Regine" - Percorsi di accompagnamento familiare a madri soli con figli
2021-2022
Regione Campania - Direzione Politiche Sociali
Progetto "Legami di futuro" - Percorsi di accompagnamento familiare di minori con disagi relazionali
2020-2021
Forum Nazionale delle Associazioni Familiari
Progetto "Confido" - Promozione dell'adozione e dell'affidamento familiare
2019-2021
Fondazione con il Sud
Progetto "Family Net" - Reti di prossimità per un vicinato solidale
2013-2015
Fondazione Banco di Napoli
Progetto FAIR - Famiglie in Rete (in collaborazione con il Forum delle Ass. Familiari della Regione Campania)
2013-2014
Fondazione con il Sud
Progetto “FA.RE. CA.S.A.” – FAmiglie in REte in CAmpania: Solidali e Accoglienti”
2011-2012

Prof. Marco Giordano

Direttore Scientifico del Centro Studi Affido

Assistente Sociale Docente universitario di materie sociali presso l’Università “Aldo Moro ”di Bari, è il direttore del Centro Studi Progetto Famiglia. Esperto internazionale nel campo dell’affidamento familiare e degli interventi di accoglienza temporanea di bambini e ragazzi con deprivazioni familiari.

Staff Consulenze del Centro Studi

Di Lollo Marilena
Assistente Sociale
‍Direttore Esecutivo Centro Studi
Carotenuto Carmela
Assistente Sociale
Tutor Settore Formazione
Andretti Anna
Assistente Sociale
Fabiano Davide
Assistente Sociale Volontario
Salvatore Claudia
Dottore in Servizio Sociale

IL DECALOGO DEL DIRITTO A CRESCRE IN FAMIGLIA


Fonti. Le Linee guida ONU sulle AlternativeCare[1]elaborate nel ventennale della Child Right Convention e il successivo Manuale attuativo Moving Forward[2], elaborato dal Centre for Excellence for Looked After Children(CELCIS) dell’Università di Strathclyde (Scozia) in collaborazione con Unicef, International Social Service, etc., evidenziano che lo sviluppo di sistema di welfare capace di garantire il diritto dei minorenni a crescere in famiglia si basata sul rispetto dei principi di “necessità” e di “appropriatezza”, recepite e approfondite dalle Linee di indirizzo nazionali in materia di affidamento familiare[3], di servizi residenziali per minorenni[4] e di tutela alle famiglie vulnerabili[5]. ‍

Principiodi necessità.

Il principio si sostanzia nel garantire che siano “messi in protezione” soltanto – non uno in più, non uno in meno – i minorenni i cui nuclei familiari, nonostante adeguati e tempestivi interventi di sostegno, non assicurano una sufficiente idoneità. Per attuare questo principio, alcune delle misure maggiormente significative a cui dare attuazione sono:

1. l’incremento dei servizi e degli interventi di supporto ai nuclei familiari a rischio (Centri per la famiglia, Educativa domiciliare, Home Visiting, etc.);

2. l’incremento e la specializzazione degli organici dei servizi sociali (più tempo/energie per il supporto ai singoli nuclei familiari; certezza del lavoro d’équipe; no servizi sociali generalisti, etc.);

3. il rafforzamento delle attività di valutazione delle situazioni familiari a rischio (finalizzate alla decisione di “allontanare”o meno i minorenni), anche attraverso la definizione di specifici protocolli valutativi.
Principio di appropriatezza.  

Si traduce nell’assicurare che le accoglienze siano adeguate al preminente interesse dei minorenni e ai loro specifici bisogni di crescita, cure, educazione, relazioni affettive. A tal fine tra le principali azioni da assicurare vi sono:

1. l’attivazione della Banca Dati dei minorenni fuori famiglia;

2. l’attivazione di Centri/Servizi per l’Affidamento Familiare, dotati di organici appropriati, specializzati e non precari, nonché la valutazione degli standard economici degli stessi (spesso sono marcatamente sotto finanziati) e delle connesse performance operative;

3. l’obbligo dielaborazione scritta e aggiornamento periodico di progetti di affidamento;

4.la certezza della formazione e della valutazione di idoneità degli affidatari e del sostegno agli affidi in corso, nonché del sostegno alla famiglia di origine al fine di favorire il superamento delle cause dell’allontanamento e il conseguente rientro del minorenne;

5. la valorizzazione, il coinvolgimento e il supporto al ruolo delle Associazioni/Reti di famiglie affidatarie nell’accompagnamento agli affidamenti familiari, in sinergia con iCentri/Servizi pubblici;

6. La positiva interazione, in merito agli affidamenti, con l’autorità giurisdizionale e con gli altri soggetti della reteistituzionale e territoriale;

7. la spinta, forte e costante, verso una evoluzione complessiva del sistema di accoglienza, con il passaggio da forme coatte e tardo-riparative ad interventi consensuali, preventivi, diurni, comunitari.
SROI (Social Return ofInvestiment) E ROI (Return of Investiment)
Il punto di coagulo di quanto sopra è il ritorno positivo, sia sociale (SROI) che economico (ROI), che un investimento nel sistema dell’affido familiare può determinare. Accanto all’evidente maggiore benessere sociale dei minorenni e delle famiglie beneficiarie degli interventi, è importante tenere presente che,in media, i Comuni dell’Italia Centro-Meridionale spendono per “rette diinserimento in servizi residenziali” fino al 50-60% dell’intero budget destinato alle politiche sociali per l’infanzia e l’adolescenza. Lo sviluppo diun sistema capace di prevenire le cause degli allontanamenti e di ricorrere invia maggioritaria all’affidamento familiare permetterebbe un abbattimento importante di questo ingente costo, favorendone l’impiego in azioni di prevenzione del disagio e di promozione del benessere minorile e familiare. 

[1] Assemblea Generale Nazioni Unite (2010), Guidelines for theAlternative Care of Children, in www.minori.gov.it/it/minori/linee-guida-onu-accoglienza-eterofamiliare
[2] CELCIS (2012), Moving forward: Implementing the ‘Guidelines for theAlternative Care of Children’ in www.alternativecareguidelines.org/Portals/46/Moving-forward/Moving_Forward_implementing_the_guidelines_IT-FULL.pdf
[3] Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (2012), Linee di indirizzo per l'affidamento familiare, www.minori.gov.it/it/minori/linee-guida-laffido
[4] Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (2017), Linee di indirizzo per l’accoglienza nei servizi residenziali per minorenni, www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/infanzia-e-adolescenza/focus-on/minorenni-fuori-famiglia/Documents/Linee-guida-accoglienza-minorenni.pdf
[5] Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (2017), L’intervento con bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità, www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/infanzia-e-adolescenza/focus-on/sostegno-alla-genitorialita/Documents/Linee-guida-sostegno-famiglie-vulnerabili-2017.pdf