"Le cavolate che ho fatto, poi mi sono pentito". La vita in una Comunità educativa
"Le cavolate che ho fatto, poi mi sono pentito". La vita in una Comunità educativa
Argomento
Trama
Il video pubblicato da “Fanpage.it” propone la presentazione della "Comunità educativa Annunciata di Como"; comunità che ospita ragazzi che, per variegati motivi, sono stati allontanati dalle proprie famiglie.
Alla base dell’accoglienza in comunità vi è, solitamente, oltre alla segnalazione pervenuta dai Servizi Sociali, una problematica che, in qualche modo, si pone come ostacolo al percorso di crescita del ragazzo: sia essa una situazione di fragilità o un caso in cui la competenza genitoriale è carente o addirittura assente. Si pensi, ad esempio, a ragazzi che hanno sviluppato una dipendenza da sostanze stupefacenti o dall’alcool; casi di dipendenza da social media o da videogiochi; ancora, nei casi più estremi, ragazzini che sono stati abusati dai genitori. Tali difficoltà vanno ad aggiungersi ad un bagaglio esperienziale unico che, solo col giusto supporto e sostegno, permetterà poi loro di affrontare la vita con una maturità solida e concreta.
Le Comunità non portano via i figli ai loro genitori, piuttosto li aiutano nel percorso di crescita “rimuovendo”, se possibile, gli ostacoli che si presentano loro tramite un percorso comune.
Dal mini documentario si può evincere quanto ogni adolescente riesca a diventare autonomo e responsabile nel momento in cui si trova in un contesto che lo può rendere tale, con l’aiuto e la cura dei loro educatori.
Riporto una frase che ha colpito particolarmente la mia attenzione:
“Può esserci la presunzione di voler cambiare le persone, ma queste ultime cambiano nel momento in cui vengono messe nelle condizioni giuste per poterlo fare”.