Commento al Preambolo – Titoli I – II – III del nuovo Codice Deontologico
Commento al Preambolo – Titoli I – II – III del nuovo Codice Deontologico
Argomento
Trama
Il tema affrontato nel seguente video pone l’attenzione sul “Codice Deontologico degli Assistenti Sociali, 2020” e in particolare con riferimento al Preambolo, Titolo I, II e III.
Il primo intervento è di Gianmario Gazzi – Presidente CNOAS, Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali – il quale afferma l’importanza di realizzare un Codice che sia sempre attuale e rappresenti l’Assistente Sociale del 2020, anno di forte difficoltà e di emersione di nuovi contesti sociali. Il Codice, dunque, tenta di affrontare i dilemmi etici più recenti e i mutamenti sociali ed economici. Una valutazione importante è la sostituzione della parola utente con il termine persona o individuo, infatti, l’utilizzo di nuove terminologie potrebbe rendere accessibile la comprensione dei diritti delle persone nei confronti degli assistenti sociali.
Il secondo intervento è di Valentina Raimondo – Vice Presidente Commissione Etica Deontologica e Ricorsi Amministrativi CNOAS – la quale dopo un excursus inerente alla normativa Nazionale e Internazionale, si sofferma sull’importanza del Preambolo, ovvero la parte introduttiva del testo contenente le indicazioni di carattere generale. Il Preambolo apre la prima grande novità del Codice, esprimendo una cornice identitaria della professione.Si prevede una responsabilità del professionista di osservare valori umanistici quali: lealtà, trasparenza, fiducia, saper fare, saper essere, saper cambiare e divenire.
Il titolo I – definizioni generali e ambiti di applicazione – comprende gli articoli dall’1 al 3 e afferma che il Codice Deontologico è costituito da principi e regole che l’Assistente Sociale deve conoscere e rispettare.
Il titolo II invece – principi generali della professione – comprende gli articoli dall’4 al 13 e affronta i principi generali connessi alla teorizzazione pratica, sociologica o di servizio sociale volte soprattutto a realizzare attività concrete.
Importante è tener conto dell’unicità di ciascuna persona al fine di realizzare un intervento valido, ma soprattutto senza discriminazioni.
Il titolo III – doveri e responsabilità generali dei professionisti – comprende gli articoli dal 14 al 25 e prende in riferimento sia le norme di comporta mento di auto-responsabilità, ovvero verso sé stessi e verso gli altri professionisti, sia di etero-responsabilità ovvero verso gli utenti. Il termine responsabilità diviene dunque centrale. Gli assistenti sociali devono individuare valori e principi in contrasto, adottare un pensiero complesso e difendere la propria autonomia tecnico- professionale.