Commento al Titoli IV - V del nuovo Codice dell'Assistente sociale
Commento al Titoli IV - V del nuovo Codice dell'Assistente sociale
Argomento
Trama
Questo video sintetizza quanto espresso nei titoli IV e V del Codice Deontologico. Il titolo IV tratta delle “responsabilità dell’assistente sociale nei confronti della persona”; pone in evidenza i temi dell’autodeterminazione, della condivisione dei progetti d’aiuto e della trasparenza dei percorsi.
Nel capo I si afferma che la persona è interlocutore privilegiato dell’assistente sociale, attrice protagonista dell’intervento d’aiuto, destinataria diretta dell’intervento professionale e del lavoro con le organizzazioni e le comunità .Tramite l’utilizzo del concetto di persona si è voluto sottolineare il ruolo attivo della stessa in tutti i progetti che la riguardano, alle sue risorse,potenzialità e alla sua capacità di autodeterminarsi. La costruzione di una relazione di fiducia con la persona, si realizza tramite l’assunzione di  atteggiamenti non giudicanti, accoglienti e di una relazione basata sul riconoscimento che qualunque persona, seppur portatrice di un bisogno o di un problema o ha limitata capacità di autodeterminazione, rimane la prima persona esperta e competente della propria vita. L’assistente sociale  comunica in maniera   adeguata, tenendo conto delle  capacità di comprensione dell’utente e dalle sue caratteristiche e offre alla persona tutte le informazioni che permettano di partecipare consapevolmente. Il professionista può commettere errori, in questi casi informa l’interessato e vi pone risoluzione.
Nel capo II il focus è posto sulla riservatezza nell’uso delle informazioni che riguardano la persona o il gruppo , che deve avvenire nel pieno rispetto della stessa, dietro suo esplicito consenso e con garanzie di anonimato. Vi possono essere deroghe a tale principio, riferibili a volontà della persona, o del suo legale rappresentate, se minore, o incolumità del professionista. Egli può astenersi dal testimoniare, salvo i casi previsti dalla legge. Nel rapporto con altri professionisti, fornisce solo le informazioni utili al progetto d’aiuto.  Relativamente alla nuove tecnologie, è consapevole di poter ledere la riservatezza, per questi motivi il loro uso è vincolato alle autorizzazioni dell’organizzazione. La comunità professionale dovrebbe rafforzare i rapporti con i media per evitare strumentalizzazioni o distorsioni delle storie. L’obbligo è per tutti gli iscritti, anche in seguito alla loro cancellazione dall’albo e anche in seguito alla morte della persona.
Il titolo V enuncia le “responsabilità dell’assistente sociale nei confronti della società ”. L’articolo del precedente codice rispetto alle calamità è stato riformulato grazie all’attività dell’organizzazione di volontariato ASPROC costituitasi nel 2015; in caso di calamità , oltre a rispondere ai bisogni primari dei cittadini,si devono realizzare anche interventi di sostegno psicosociale, ascolto empatico, guida ed accompagnamento, per affiancare il cittadino, nella fase iniziale di disorientamento e nel recupero del proprio ruolo di soggetto attivo.L’azione dell’assistente sociale deve essere rispondente ai bisogni della collettività di riferimento, sia in merito a situazioni di emarginazione e vulnerabilità , sia in ottica preventiva di situazioni di disagio. Egli deve saper leggere la realtà che lo circonda, la sua storia, senza contrastarne i valori. Il professionista opera per la creazione di un Welfare delle responsabilità e promuove l’uguaglianza sostanziale delle persone.