Comunicare con empatia: la storia del mostro che cresceva con la rabbia
Comunicare con empatia: la storia del mostro che cresceva con la rabbia
Argomento
Trama
In questo video viene affrontato il tema dell’empatia attraverso la storia di un re e di un mostro che entra nel suo castello mentre lui si era diretto fuori per potersi rilassare andando sulla spiaggia. Quando il piccolo mostro giunse al castello e bussò alla porta una delle guardie lo vide e disse “Ehi tu brutto mostriciattolo puzzolente che ci fai qui? Non meriti di restare nel palazzo del re, vattene via subito!”.
Ma ogni parola di negatività e cattiveria faceva crescere il mostro così tanto da riuscire a sbarazzarsi della guardia con un semplice gesto e ad abbattere la porta del castello. Una volta entrato nel palazzo del re, altre guardie lo videro e anche loro usarono parole cattive facendo diventare il mostro così grande da riuscire a liberarsi facilmente anche delle altre guardie. Si recò poi ai piani superiori e si mise sopra il trono del re prendendo il controllo di tutto il palazzo. Un uomo molto vicino al re vide da lontano tutta la scena e raggiunse il re sulla spiaggia per raccontargli dell’accaduto.
Il re, essendo un uomo molto saggio, fece un respiro profondo e si recò verso il palazzo. Incontrato il mostro gli diede il benvenuto ed utilizzò parole di gentilezza, comprensione e accoglienza. Così facendo il mostro diventava sempre più piccolo e continuava a sgonfiarsi e a rimpicciolirsi finché non scomparve.
Da questa storia si possono trarre due diverse morali.
Una riguarda il fatto che nella maniera con cui ci si pone nei confronti del proprio interlocutore così questi restituisce con la stessa moneta. Come si dice “trattate le persone come sono e resteranno tali; trattatele come vorreste che fossero e così diventeranno”. In effetti è difficile pensare una conversazione nella quale si usi rabbia, ostilità, negatività e pensare che l’altro si trasformi in una persona docile e mansueta. Il modo migliore per trattare gli altri e dare per primi l'esempio, riconoscere i suoi bisogni con uno spirito di ascolto.
Una seconda morale invece più profonda e forse più importante rimanda a quelle situazioni in cui intratteniamo un rapporto con il mostro che è dentro di noi. Spesso si entra in contrasto con la rabbia, la negatività, la tristezza e tutte le emozioni spiacevoli che sono al nostro interno. Si cerca di allontanarli, di farli sparire perché si pensa che non ci appartengano ma il risultato è che più si cerca di combatterli più queste realtà crescono e aumentano. Invece, solo avvicinandosi ai nostri sentimenti scomodi con gentilezza, curiosità e accettazione che riusciamo meglio a comprenderli e anche a scioglierli.
Solo quando si ha intenzione di riappacificarsi con questa parte di noi, di guardarla in faccia e di toccarla che possiamo scoprire che questo mostro smette di essere tale.