Guida per Aspiranti Famiglie Affidatarie – Lezione 4

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Guida per Aspiranti Famiglie Affidatarie – Lezione 4

Guida per Aspiranti Famiglie Affidatarie – Lezione 4

Argomento

Guida per Aspiranti Famiglie

Trama

Nella  prime tre lezioni della “Guida per Aspiranti Famiglie Affidatarie” – elaborata,  ribadiamo, con lo scopo di offrire 101 risposte alle domande più frequenti circa  l’accoglienza temporanea di bambini e ragazzi e su come si possa offrire  loro, e ai rispettivi genitori, rimedi alle difficoltà che affrontano –  sono stati illustrati vari aspetti di quest'intervento.  Oggi vedremo, attraverso dieci domande e risposte, chi può diventare  affidatario e quali sono i requisiti di cui occorre essere in possesso per  potersi proporre per questa delicata esperienza.

Chi può  essere affidatario?

La Legge n°184  del 1983 afferma che un bambino può essere affidato ad una coppia,  preferibilmente con figli, o a una persona singola in grado di assicurare  accoglienza, cure, educazione, istruzione e relazioni affettive.

Una  coppia senza figli, può fare affidamento?

Sì, la  Legge non esclude le coppie senza figli. Ovviamente, occorre che la  motivazione che spinge la coppia non sia di tipo adottivo e che il concreto  comportamento posto in essere sia coerente con le modalità e le finalità  dell'affido, ad esempio non facendosi chiamare "mamma" o  "papà", favorendo i rapporti tra il bambino accolto e la famiglia  d'origine e così via.

Perché la  coppia deve essere "preferibilmente" con figli?

La Legge n°184  del 1983, come accennato in precedenza, non esclude le coppie senza figli  dall'affidamento ed anzi, in alcuni casi, è preferibile che gli affidatari  non li abbiano. Pensiamo, ad esempio, all'accoglienza di quei bambini con  problematiche complesse che hanno bisogno di maggiori attenzioni ed energie  da parte degli affidatari. Quel "preferibilmente" va interpretato  come invito generale a considerare che l'affidamento coinvolge anche i figli  degli affidatari, i quali partecipano attivamente alla buona riuscita di  un'accoglienza. Salvo esigenze particolari del bambino, infatti, affinché l'affido  possa riuscire al meglio, bisogna garantire la presenza non solo degli adulti  ma anche di coetanei che facciano da cugini, da fratelli affidatari.

Gli  affidatari devono essere sposati?

La Legge  non richiede che gli affidatari abbiano contratto matrimonio, bensì viene  valutata la stabilità della relazione di coppia al fine di offrire al ragazzo  un contesto di vita adeguato.

Una  persona che vive da sola può fare affido?

Sì, la  Legge afferma che l'affidamento può essere svolto anche da una persona  singola. Gli affidatari singoli sono meglio abbinabili a quelle situazioni  che riguardano ragazzi che possono ricevere proprio da loro le risposte di  cui hanno bisogno. Una donna singola, ad esempio, potrebbe meglio essere  abbinabile ad una ragazza adolescente che ha sperimentato, in passato, nella  sua famiglia d'origine, difficoltà nella relazione con la figura adulta  maschile.

Per fare  affidamenti, i membri della coppia devono essere entrambi d'accordo?

Ovviamente,  sì. L'affido non è praticabile se uno dei due adulti non condivide questa  scelta, questo affinché il bambino si possa ritrovare in un contesto  familiare coeso e armonicamente concorde nell'accoglierlo e accompagnarlo.

Se uno  della coppia lavora lontano?

La  lontananza, anche se prolungata, di uno dei due membri della coppia, non  rappresenta un impedimento all'affidamento purché entrambi gli adulti siano  d'accordo e purché l'adulto presente in casa sia nell'effettiva condizione di  assicurare al bambino o al ragazzo un'adeguata accoglienza.

Deve  esserci una certa differenza d'età, minima o massima, tra gli affidatari e  l'affidato?

A  differenza dell'adozione, la Legge per l'affidamento familiare non fissa  particolari limiti. Quel che conta è la concreta e l'effettiva capacità di  assicurare a quel preciso bambino, in quel determinato periodo, le condizioni  necessarie per accompagnarlo nella crescita in modo sereno.

Per  diventare affidatari occorre possedere un certo reddito?

La  consistenza economico-patrimoniale degli affidatari non rientra tra i criteri  di selezione. La temporaneità dell'esperienza rende preferibile il  coinvolgimento di famiglie con redditi non eccessivamente più alti di quelli  della famiglia di origine per prevenire forme di disorientamento del ragazzo.  Ovviamente, una sufficiente stabilità economica contribuisce allo svolgimento  sereno del ruolo a cui gli affidatari sono chiamati.

Per fare  affidamento, bisogna avere una casa grande?

L'affidamento  prevede il trasferimento del bambino, dunque è bene che vi sia lo spazio per  lui necessario. Ovviamente, non occorre riservare lui l'intera camera da  letto, anzi...in genere condividere la stanza con i figli degli affidatari  può essere un'opportunità per il bambino affidato in quanto avrebbe la  possibilità di avere momenti di condivisione e dialogo.

Qualora  una famiglia non disponesse degli spazi minimi da poter lui riservare, ci si  può orientare verso forme non residenziali di affido o di affiancamento  part-time di ragazzi ospiti nelle comunità.

 

Se  durante l'ascolto e la visione del video sono sorti interrogativi e domande,  i nostri esperti saranno lieti di poter rispondere sia al numero verde  800-661592 che all'indirizzo mail campagna_volontari@progettofamiglia.org.

 

Tipo

Autore/Editore Video

Progetto Famiglia Centro Studi

Durata

12:39

URL d'Origine

https://m.youtube.com/watch?v=KgD3ddbK4HQ&list=PLeJYKW7rxuGLvSfJwP--iEOYq3N-9s46n&index=4

Lingua

Italiano

Sottotitoli

Italiano

Giudizio

Valutazione Complessiva:
5
/5
Qualità nella trattazione del Tema:
5
/5
Efficacia Comunicativa:
5
/5
Qualità tecnica del Video:
5
/5
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