Guida per aspiranti Famiglie Affidatarie - Lezione 1

È finalmente online la "Guida completa per aspiranti Famiglie Affidatarie" elaborata dal Centro Studi della Federazione Progetto Famiglia. Lo scopo è quello di offrire 101 risposte alle domande più frequenti che riguardano l'accoglienza temporanea di bambini e ragazzi e come offrire loro, e ai rispettivi genitori, risposte in merito alle difficoltà che affrontano. Sette sono le domande presenti in questa prima lezione, ovvero:

Da quali norme è regolamentato l'Affido Familiare?

L'affidamento è una modalità di sostegno a ragazzi e famiglie in difficoltà. Esso è previsto dall'ordinamento giuridico italiano ed è disciplinato dalla Legge n°184 del 1983 e dalle Linee di indirizzo Nazionali sull'Affidamento Familiare approvate nel 2012. Completano il quadro le leggi regionali e le eventuali regolamentazioni locali.

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Quando viene realizzato un Affido Familiare?  

Esso viene realizzato allorquando le difficoltà dei genitori rendano temporaneamente il contesto familiare inidoneo nel rispondere, in modo adeguato, alle esigenze di crescita dei figli e cioè di cura, educazione,  istruzione e di relazioni affettive.

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Concretamente, in cosa consiste un Affido Familiare?

L'affidamento è un intervento temporaneo che procede su due fronti:  verso i genitori ci si attiva con azioni di sostegno e recupero; verso i figli, invece, ci si attiva per trasferirli temporaneamente in altre famiglie individuate all'interno o all'esterno della rete parentale; nuclei in grado di accompagnarli durante il percorso di supporto dei loro genitori.

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Chi decide la realizzazione di un Affido Familiare?

La decisione di realizzare un affido può essere assunta da due soggetti:  i Servizi Sociali territoriali o, nelle situazioni più complesse, dal Tribunale per i Minorenni. La Legge, tuttavia, permette anche ai genitori di poter affidare i propri figli ad altre persone, in modo "privato"; se quest'ultime non appartengono alla rete parentale, l'affido non può durare oltre i sei mesi.

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In quali casi l'Affido Familiare è deciso dal Servizio Sociale?

Il Servizio Sociale territoriale, ovvero quello di residenza della famiglia, decide di intraprendere l'Affidamento Amministrativo quando si verificano contemporaneamente tre condizioni: i genitori prestano il loro consenso per la sua realizzazione; la situazione familiare, nonostante sia difficoltosa, non è così grave da causare pregiudizi importanti ai ragazzi; la sua durata non supera i 24 mesi.

In questi casi, il Servizio Sociale dispone il provvedimento di affido  che sarà poi inviato al Giudice tutelare territorialmente competente per ottenere il visto di esecutività.

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In quali casi l'affidamento è deciso dal Tribunale per i Minorenni?

L'affidamento giudiziale, o giurisdizionale, si verifica quando: i genitori in difficoltà non sono d'accordo con l'affidamento - si parla, in questo caso, di affidamento coattivo; la situazione familiare si presenta in modo grave e potrebbe causare pregiudizi importanti; la durata prevista supera i 24 mesi.

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In quali casi il Tribunale interviene in un secondo momento, ovvero ad affidamento già avviato?

Ciò si verifica nei casi in cui i genitori, inizialmente consenzienti, cambiano successivamente idea; quando, durante il percorso, il comportamento dei genitori deteriora e quindi diviene pregiudizievole; infine, quando la sua durata supera i 24 mesi.

I Servizi Sociali, in quest'ultimo caso, dovranno informare la Procura minorile della Repubblica e questa, accertata la sussistenza di una di queste circostanze, interesserà il Tribunale per i Minorenni per la decisione del caso. 

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