Guida per Aspiranti Famiglie Affidatarie – Lezione 3
Guida per Aspiranti Famiglie Affidatarie – Lezione 3
Argomento
Trama
Nella prime due lezioni della “Guida per Aspiranti Famiglie Affidatarie” – elaborata, come sappiamo, con lo scopo di offrire 101 risposte alle domande più frequenti circa l’accoglienza temporanea di bambini e ragazzi e su come si possa offrire loro, e ai rispettivi genitori, rimedi alle difficoltà che affrontano – sono state illustrate le norme che disciplinano l’affidamento familiare, è stato spiegato in cosa esso consiste, quali sono i soggetti istituzionali che ne decidono la realizzazione, il tipo di relazione e di legame che gli affidatari sono chiamati ad instaurare con i bambini e con i ragazzi temporaneamente accolti e ulteriori varie informazioni. Quest’oggi, invece, vedremo quanto impegno e quale tipo di disponibilità vengono richiesti agli affidatari.
Perché le persone scelgono di fare affido?
I motivi principali che, frequentemente, spingono le persone alla scelta dell’affidamento familiare, ruotano attorno al desiderio di aiutare i bambini e i ragazzi a crescere, donando loro un legame, contribuendo a rendere migliore la società in cui viviamo e arricchendo di senso la propria vita. Quando gli affidatari hanno dei figli, l'esperienza di accoglienza viene scelta anche per la sua capacità di contribuire positivamente alla loro crescita e a quella dell'intera famiglia.
Numerose ricerche sulle motivazioni degli affidatari hanno evidenziato che, pur essendo compresenti più persone, gli affidamenti hanno maggiori margini di successo quando le stesse sono prevalentemente centrate sul bene che si dona.
Fare gli affidatari, concretamente, quanto tempo impegna?
Chi accoglie un minorenne a casa propria è coinvolto, come per un figlio, nell’averne cura. Questo può impiegare più o meno tempo nell'arco della giornata, della settimana o del mese, a seconda dei concreti bisogni del bambino. Diversissima, ad esempio, è l'entità di tempo che viene impiegato nella cura di un neonato rispetto, ad esempio, alle energie che occorrono per accompagnare le altre forme di accoglienza, pensiamo ai ragazzi più grandi, agli adolescenti.
La stima dell'intensità di tempo e di impegno può essere effettuata dagli affidatari prima dell'inizio dello stesso, basandosi sul profilo dei bisogni e delle risorse del bambino e sui dettagli del progetto di affido da realizzare.
Posso fare l’affidatario durante le feste o in un viaggio?
Il rapporto tra affidatari e minorenni ha bisogno di tempi più lunghi ed è finalizzato alla realizzazione di un legame da far durare nel tempo, anche quando il bambino ritornerà nel suo contesto. In generale, è bene orientarsi su tempi medio/lunghi.
Posso fare l’affidatario solo per alcuni giorni alla settimana?
In alcuni casi, è possibile svolgere il ruolo di affidatari solo per alcuni giorni alla settimana. Trattasi dell’accoglienza di bambini che, negli altri giorni, hanno la possibilità di stare nella propria famiglia.
Se lavoro tutto il giorno, posso fare l’affidatario?
In alcuni casi, ad esempio di adolescenti prossimi alla maggiore età o di bambini che possono trascorrere le ore diurne con i propri familiari, può essere pensato un affidamento cosiddetto "serale-notturno", compatibile con la ridotta possibilità di coloro che, per motivi di lavoro, sono disponibili solo dopo un certo orario - ovviamente, anche qui, bisognerà organizzarsi in base ai bisogni del bambino e della sua famiglia.
Posso dare la disponibilità solo per alcuni “tipi” di minorenni (età, sesso, situazione…)?
Nessuno è chiamato a dare una disponibilità totale, a 360°, anzi...se una coppia si rendesse disponibile per tutte le situazioni, forse potrebbe peccare di imprudenza. È giusto riflettere su quali siano le caratteristiche del minorenne per le quali si ritiene di essere maggiormente in grado di dare risposte adeguate ai suoi bisogni. Come pure, bisogna mettere a fuoco quali sono le complessità che siamo meno pronti a reggere. Questo pensando sia a noi, che ai nostri figli.
Devo farmi carico dei costi di cura del minorenne accolto?
La legge stabilisce che le persone disponibili all'affidamento familiare debbano essere messe nella condizione di poterlo fare, indipendentemente dalle proprie disponibilità economiche. Quest’indicazione, nella pratica concreta, si è tradotta nella previsione di un “contributo spese ”finalizzato alla copertura dei costi per la cura del bambino. L'idea di fondo è che questi costi non siano a carico degli affidatari, bensì del comune di provenienza di quel bambino.
Se durante l'ascolto e la visione del video, sono sorti dubbi o domande, i nostri esperti saranno lieti di poter rispondere al numero verde 800-661592 e all'indirizzo mail campagna_volontari@progettofamiglia.org