Guida per Aspiranti Famiglie Affidatarie - Lezione 12
Guida per Aspiranti Famiglie Affidatarie - Lezione 12
Argomento
Trama
Nella 12° ed ultima lezione della “Guida completa per Aspiranti Famiglie Affidatarie” elaborata, ricordiamo, dal Centro Studi della Federazione di Progetto Famiglia, viene approfondito ̶ attraverso 8 domande e risposte ̶ quello che è il percorso per diventare una famiglia affidataria. Procediamo:
Qual’è il primo passo per diventare affidatari?
Il primissimo passo per poter diventare affidatari è quello di prendere contatti. È possibile farlo sul proprio territorio, ad esempio con i centri per l’affido ̶ che sono un'articolazione dei servizi sociali locali specializzati in questo campo ̶ oppure, se presenti, con le associazioni di famiglie affidatarie. A tal proposito, è possibile inoltre contattare lo sportello informativo di Progetto Famiglia: basta telefonare al numero verde 800.66.15.92 o scrivere all’indirizzo mail campagna_volontariato@progettofamiglia.org.
È utile parlarne con chi è già affidatario?
Ebbene sì! Questa è una delle modalità più efficaci: è importante incontrare, parlare e conoscere personalmente le esperienze di queste famiglie; ascoltare i loro racconti, trascorrere del tempo con loro, capire le difficoltà che hanno incontrato, come le hanno superate. Tutto questo per poter comprendere al meglio la ricchezza e la bellezza di un'esperienza così importante. Ugualmente prezioso, poi, è incontrare giovani che da bambini sono stati in affidamento.
Dopo la prima informazione, quali sono i passi?
Coloro che intendessero concretizzare la loro disponibilità vengono coinvolti in un vero e proprio percorso formativo organizzato dai servizi sociali territoriali e/o dalle associazioni; percorso finalizzato ad offrire stimoli e indicazioni che permettono di assumere una piena consapevolezza circa il passo che si sta per compiere. Anche in questo caso è possibile partecipare ai corsi gratuiti organizzati dal Centro Studi della Federazione Progetto Famiglia che si svolgono con cicli di 5/6 incontri con una frequenza settimanale o quindicinale, in orario serale. Al termine della formazione gli aspiranti affidatari vengono coinvolti in alcuni ulteriori colloqui di conoscenza tenuti dall’équipe specialistica del centro con il quale ci si è messi in contatto. Alla loro conclusione, se vi sono le condizioni sufficienti per poter procedere, i candidati verranno inseriti in una sorta di banca dati delle famiglie pronte e attivabili per poi essere tenuti in considerazione quando emergeranno situazioni di bambini e ragazzi bisognosi di accoglienza.
Gli affidatari devono partecipare ad un gruppo di affidatari?
Nei quarant'anni di attuazione sulla legge dell’affidamento familiare in Italia si è evidenziata con grande chiarezza l’utilità che ha per gli affidatari la partecipazione ad incontri periodici di gruppo tra famiglie affidatarie. Questo permette a coloro che hanno un affido in corso di avere uno spazio di confronto e condivisione mentre, a coloro che sono temporaneamente senza affidi, permette di stare in partita e tenere alta la motivazione, aumentando sempre più la consapevolezza. La partecipazione al gruppo, inoltre, dà la possibilità di attivarsi come supporto per altre famiglie.
Quando un affidamento inizia, viene elaborato un progetto di affidamento?
Le linee di indirizzo nazionali sull’affidamento chiariscono che, per effettuare un affidamento in modo adeguato e attento, occorre necessariamente elaborare prima del suo inizio un documento che ne chiarisca gli obiettivi, la durata, i ruoli, i supporti, le attività, le verifiche e così via. Questo documento è chiamato “Progetto di affidamento familiare”.
È opportuno che questo progetto venga elaborato dai servizi sociali in dialogo con la famiglia di origine e quella affidataria, coinvolgendo attivamente anche lo stesso minorenne.
L’affidamento inizia gradualmente?
Quando possibile, è importante che un affido inizi gradualmente. Se il bambino e il ragazzo hanno la possibilità di conoscersi e di frequentarsi prima dell’accoglienza, si riuscirà sicuramente ad abbassare i livelli di ansia di tutti i soggetti coinvolti e ad evitare problemi connessi al divenire “improvvisamente” conviventi fra estranei. È inoltre importante creare momenti di incontro previo anche tra la famiglia affidataria e quella di origine, accompagnati ovviamente dai servizi sociali locale.
Durante l’affidamento si ricevono supporti specialistici?
Sì, durante lo svolgimento dell’affidamento familiare sia il minorenne che la famiglia affidataria ricevono supporti. Ciò avviene in base a quanto indicato nel progetto elaborato precedentemente. Tra le forme più frequenti di sostegno abbiamo, ad esempio, il supporto psicologico per i minorenni, il supporto psicopedagogico per gli affidatari, il supporto di tipo burocratico e anche quello sociale.
Perché è importante partecipare ad un associazione di famiglie affidatarie?
La partecipazione degli affidatari ad un associazione di famiglie, come ad esempio l’associazione Progetto Famiglia, si è dimostrata un'occasione di crescita e di maturazione positiva delle esperienze di accoglienza. Le associazioni offrono agli affidatari uno spazio di condivisione e di confronto con altre famiglie che hanno maggiori esperienze, permettono inoltre di organizzarsi insieme per trovare risposte concrete alle esigenze pratiche dell’accoglienza, tutto questo in sinergia e intesa con i servizi sociali territoriali.
Se durante l'ascolto e la visione del video sono sorti dubbi o domande, i nostri esperti saranno lieti di potervi rispondere al numero verde 800.66.15.92 e all'indirizzo mail campagna_volontari@progettofamiglia.org