Guida per Aspiranti Famiglie affidatarie - Lezione 8

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Guida per Aspiranti Famiglie affidatarie - Lezione 8

Guida per Aspiranti Famiglie affidatarie - Lezione 8

Argomento

Guida per Aspiranti Famiglie

Trama

È online l'ottava lezione della "Guida per Aspiranti Famiglie affidatarie". Con essa ci pone l'obiettivo di rispondere ai quesiti più frequenti riguardanti i genitori dei minori affidati, ovvero:

quali sono le problematiche dei genitori dei bambini e dei ragazzi?

Le problematiche di questi genitori possono essere varie, tra le più frequenti vi sono:

-         la trascuratezza materiale e affettiva dei figli;

-         problemi di natura sanitaria;

-         problematiche collegate alle dipendenze patologiche;

-         violenza intra familiare e situazioni di grave conflittualità.

 

Si cerca di prevenire l’allontanamento dei figli dalla loro famiglia?

La legge italiana a riguardo precisa che, salvo situazioni di emergenza, i Servizi Sociali territoriali prima di disporre un allontanamento hanno l’obbligo di mettere in atto numerosi interventi allo scopo di favorire la risoluzione delle problematiche principali, in modo da evitare l’allontanamento dei figli da casa. Infatti, sempre la legge, ci dice che l’affidamento può essere disposto solo se gli interventi realizzati non abbiano avuto effetti concreti.

Qual è il rapporto tra genitori e figli durante l’affidamento?

Il principio che la legge ci offre, durante il periodo dell'affido, è quello della continuità affettiva - salvo casi eccezionali e complessi in cui le difficoltà dei genitori rendono temporaneamente consigliabile sospendere gli incontri. In queste fattispecie più complesse, il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Sociali, attraverso interventi specifici, predisporranno un percorso di recupero per la famiglia. L’affido rappresenta solo una parte di un processo molto più ampio e complesso.

Durante l’affidamento i genitori vengono aiutati?

La risposta è sì! I Servizi Sociali hanno il dovere di supportare i genitori al fine di superare le difficoltà e permettere il rientro dei figli a casa.

 Durante l’affidamento familiare i genitori come partecipano alle decisioni che riguardano i propri figli?

I genitori, anche se il bambino vive altrove, possono esercitare la propria responsabilità genitoriale nelle decisioni che riguardano la vita del figlio. Si pensi, ad esempio, a scelte importanti quali: prestazioni mediche facoltative, la scelta di un percorso religioso, la scelta della scuola o l’eventualità di un viaggio all’estero. La famiglia affidataria, con l’ausilio dei Servizi Sociali, potrà e dovrà coinvolgere i genitori nelle varie decisioni. Tutto questo avviene perché non c’è un conferimento totale della responsabilità genitoriale agli affidatari, se non limitatamente ad alcuni eventuali aspetti. 

 Ci sono situazioni in cui i genitori perdono la possibilità di partecipare alle decisioni sulla vita dei figli?

La risposta è sì. Quando le difficoltà della famiglia di origine sono così gravi da aver portato il Tribunale per i Minorenni ad intervenire, è possibile che questo disponga anche la sospensione della responsabilità genitoriale. In questo caso, tale responsabilità può essere compressa con vari gradi, arrivando anche fino ad un azzeramento. Se ciò avviene, le decisioni nei confronti dei figli vengono prese o dal giudice stesso o dai Servizi Sociali, se incaricati da quest'ultimo, o dal tutore o curatore speciale del minorenne quando questo viene nominato. Gli affidatari sono chiamati a rapportarsi con queste figure istituzionali per portare il loro punto di vista e contribuire alla presa di decisioni adeguate per il minore.

Se i genitori non riescono a “recuperare”, cosa succede?

Quando non vi sono le condizione per il rientro, può succedere che l’affido si prolunghi oppure può accadere che il minorenne venga dichiarato adottabile.

Qual è il rapporto tra genitori del bambino e gli affidatari durante l’affidamento?

È importante che gli affidatari mantengano rapporti cordiali con la famiglia di origine e che favoriscano la loro relazione con il bambino. È necessario, poi, che supportino il bambino a costruire una visione positiva dei suoi genitori, così che non si creino situazioni di conflitto. Il bambino, infatti, ha il diritto di percepire una sufficiente armonia tra gli adulti presenti nella sua vita.

Gli affidatari devono farsi carico del sostegno alla famiglia del bambino?

No, il sostegno alla famiglia del bambino è un compito che spetta ai Servizi Sociali territoriali e non grava sugli affidatari. Inoltre, sarebbe bene evitare anche aiuti materiali o consigli ai genitori per non generare dinamiche complesse come uno sbilanciamento della relazione, che può portare ad una complicazione nella relazione stessa. Positivi, invece, possono essere dei brevi spazi di dialogo cordiale, di racconto reciproco, tra la famiglia e gli affidatari, pur seguendo sempre le indicazioni dei Servizi Sociali territoriali.

Chi decide la frequenza di incontri tra il bambino e i suoi genitori?

I contatti hanno una frequenza che viene definita nel progetto di affidamento. Tale documento viene predisposto dai Servizi Sociali territoriali o, nel caso di affidamento giurisdizionale, queste indicazioni si ritrovano nel provvedimento del Tribunale per i Minorenni. In alcuni casi, con le giuste condizioni, il progetto di affido può assegnare ad affidatari e genitori il compito di accordarsi autonomamente.

Ci sono situazioni in cui i genitori hanno il divieto di incontrare i loro figli?

Sì. Nei casi di affidamento giurisdizionale, ad esempio, il tribunale potrebbe predisporre che occorre sospendere gli incontri tra genitori e figli. Questa decisione può essere presa dal Giudice minorile solo nelle situazioni più gravi, in cui potrebbero essere presenti anche valutazioni di adottabilità di quel bambino. Pertanto, tale divieto viene posto solo in situazioni familiari estremamente complesse.

 Se la famiglia di origine assume dei comportamenti problematici, gli affidatari come devono porsi?

Gli affidatari non hanno il compito né di affrontare i genitori, né di gestire la famiglia di origine. Questo principio generale diviene ancora più stringente quando la famiglia di origine assume comportamenti problematici. Infatti, nei casi in cui non ci sono le condizioni per gestire adeguatamente questa relazione, saranno proprio i Servizi Sociali ad organizzare i rapporti. Anche gli eventuali incontri tra bambino e genitori, quando sussistono queste difficoltà, è bene che avvengano in un luogo protetto, che in genere è un locale appositamente attrezzato che si può trovare sia nelle sedi dei Servizi sociali o presso altre realtà del territorio. Anche lo stesso accompagnamento del bambino a questi incontri può essere svolto da un operatore senza gravare sugli affidatari.

Tipo

Autore/Editore Video

Progetto Famiglia - Centro Studi

Durata

13:58

URL d'Origine

https://www.youtube.com/watch?v=3Djsu8P78gw&list=PLeJYKW7rxuGLvSfJwP--iEOYq3N-9s46n&index=8

Lingua

Sottotitoli

Giudizio

Valutazione Complessiva:
5
/5
Qualità nella trattazione del Tema:
5
/5
Efficacia Comunicativa:
5
/5
Qualità tecnica del Video:
5
/5
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