Marta Sodano - “Leave no one behind in Education” Conference - United Nations
Marta Sodano - “Leave no one behind in Education” Conference - United Nations
Argomento
Trama
Marta Sodano, giovane donna di 25 anni con sindrome di Down, in occasione della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down del 21 Marzo 2019, racconta la sua storia e la sua esperienza educativa al quartier generale delle Nazioni Unite di New York in occasione della conferenza mondiale “Leave no one behind in education” (“Non lasciare indietro nessuno nell’istruzione”). Nel raccontare la sua esperienza educativa ricorda con affetto e gratitudine quegli insegnanti che hanno visto lei come Marta e non come una “persona Down”, in particolare, la sua insegnante di sostegno delle scuole elementari che è riuscita a trovare un modo per poterle spiegare in maniera più semplice le varie materie trasmettendole fiducia in sé stessa e nelle sue capacità e permettendole di costruire delle fondamenta solide per il suo futuro. Nelle scuole secondarie ha avuto insegnanti, anche di materie complesse, che sono riusciti a coinvolgerla, altri professori, invece, non hanno riposto in lei la medesima fiducia, pensando che, avendo la Sindrome di Down, non fosse in grado di capire, che non ne valesse la pena e non le servisse. Alcuni insegnanti non le spiegavano la materia e le assegnavano compiti semplici, per tenerla impegnata, delegandola all’insegnante di sostegno. Alcune sue amiche, che lei stessa definisce sorelle, le hanno sempre confermato che “Io sono chi sono, e non c’è niente di più bello al mondo che essere sé stessi”. Grazie a queste amiche e agli insegnanti sensibili è riuscita ad ottenere il rispetto anche da alcune “ragazze bulle”. Oggi Marta ha un lavoro stabile e ha stretto varie amicizie che le danno sostegno. Per Marta “Non lasciare nessuno indietro” vuol dire non avere pregiudizi e non lasciarsi condizionare dall’aspetto esteriore (come gli occhi a mandorla o altre particolarità). Vuol dire che tutti hanno il diritto di imparare e gli insegnanti devono essere propositivi. Se l’insegnante è convinto che lo studente non sia in grado di capire, rinuncia anche a spiegare. In realtà non ci sono concetti facili o difficili, ma esiste sempre un modo semplice per spiegare le cose. L’avere – come Marta – bravi insegnanti non dovrebbe essere una “questione di fortuna”. Ogni essere umano è un dono, bisogna vedere la persona nella sua unicità ed è un diritto di tutti imparare e capire e non essere “lasciati indietro”.