Prevenire il burn-out e gestire lo stress lavoro-correlato

Questo video presenta in modo chiaro e conciso la sindrome di burnout, malattia a cui sono particolarmente esposti le professioni d’aiuto: assistenti sociali, medici, psicologi ecc.

L’esperto che presenta il video paragona la cura di sé stessi alla cura che si può avere nei confronti dell’automobile. Come tutti sappiamo la macchina ha bisogno periodicamente di un tagliando per poter capire le cose che funzionano e non al suo interno. Proprio come la macchina, anche i professionisti dell’aiuto hanno bisogno di un momento per comprendere le loro emozioni, i loro sentimenti e soprattutto hanno bisogno di un momento per prendersi cura di loro stessi. Il prendersi cura di loro stessi, gli permetterà poi di prendersi cura, in maniera accurata, dei loro pazienti e di chi si trova in una condizione di bisogno.

Per chi opera nelle professioni d’aiuto la cura verso sé stessi è fondamentale, anche perché lavorare a contatto con chi si trova in uno stato di bisogno psicologico, sociale o sanitario è altamente stressante. Prendersi cura di sé stessi è fondamentale, per riacquistare lucidità e serenità e per permettere, nelle situazioni d’emergenza, di avere autocontrollo e gestire il caos che ne deriva. Il non analizzare i propri pensieri e i propri stati d’animo, al lungo andare, potrebbe ledere la loro sensibilità.

Per evitare ciò le professioni di cura possono sottoporsi al “tagliando”, con tre modalità:

1. Supervisione individuale o di équipe svolta da uno psicologo o da un consulente esperto di dinamiche di gruppo e relazioni.
2. Riunioni di equipe come consigli di classi nel caso degli insegnanti, o riunioni svolti con continuità
3. Formazione continua e permanente-soft skills, competenze trasversali (collaborazione, relazione con gli utenti o pazienti, gestione dello stress).

Ad oggi vi è l’obbligatorietà a partecipare ad una di queste attività, in maniera individuale o attraverso l’azienda per cui si lavora.