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L’ennesimo femminicidio: a lasciarci, questa volta, è Giulia. Sono 47 le donne che, nel 2023, hanno perso la vita a casa di un assassinio. Di queste, 39 sono vittime di femminicidio.
Vite spezzate
Due genitori, una storia d’amore consolidata da una convivenza e un bambino in arrivo. Quelle che sembravano essere le premesse per l’inizio di un nuovo e felice capitolo di un percorso intrapreso insieme, si sono in realtà rivelate le condizioni che hanno dato luogo ad una tragedia che ha sconvolto l’intera nazione. Giulia, una giovane ragazza di 29 anni, è stata brutalmente privata della sua vita e della gioia del figlio che portava in grembo. A compiere il tragico gesto è stato l’uomo con il quale credeva di condividere il resto dei suoi anni; il compagno che, parallelamente, stava creandosi una nuova vita a sua insaputa.
<<Care donne, in una società che spesso non si accorge delle difficoltà che dovete affrontare, siate pronte a denunciare>>
Scusaci, Giulia
Ci ritroviamo, quest’oggi, dinanzi ad una tragedia con pochi precedenti. Stiamo affrontando un ennesimo femminicidio che purtroppo non siamo riusciti ad evitare. Siamo colpevoli, Giulia. Colpevoli di star dando vita ad una società che spesso smarrisce quei valori di cui, nel nostro piccolo, siamo portavoce. Siamo tutti increduli. L’intera comunità è sconvolta. Scegliere di metter fine alla vita di una madre e del proprio figlio è tanto impensabile quanto ingiusto. Eppure è successo.
Scusaci, Giulia. Non siamo riusciti a comprendere quanto si celava nei comportamenti di chi era al tuo fianco. Non siamo riusciti ad allontanarti in tempo da colui che credevi non potesse mai farvi del male. Talvolta è difficile immaginarlo. È difficile interpretare quei piccoli segnali emanati nel tempo: spesso non si riesce a dare loro il giusto valore. Tuttavia, cara Giulia, voglio oggi ribadire che sono proprio quei piccoli dettagli ad essere talvolta i sensori di un qualcosa che – con molta probabilità – potrebbe trasformarsi nell’impensabile. Soprattutto se ripetuti nel tempo.
L’amore non è minaccia, bensì comprensione. L’amore non contempla bugie, bensì verità e rispetto. Nutriamo la speranza che tu, cara Giulia, così come tutte le altre donne uccise per mano di un essere maschile, possiate trovare – ovunque voi siate – la pace e l’amore che meritate.
L’ennesimo femminicidio
Sono 47 le donne che, nel 2023, hanno perso la vita a casa di un assassinio. Di queste, 39 sono vittime di femminicidio. Si tratta di dati più che allarmanti, diffusi dal Dipartimento di pubblica sicurezza sul sito del Viminale. Le donne, da quanto si evince, sono quotidianamente esposte a grandi rischi. Nonostante i progressi sociali compiuti negli ultimi decenni, la conquista dell’emancipazione e il superamento del patriarcato, le donne sono ancora troppo spesso il bersaglio preferito di uomini che, con altrettanta certezza, tali non possono essere definiti.
Il pericolo potrebbe essere ovunque: nelle strade isolate della città, nelle stazioni, nei vagoni della metropolitana, nell’ufficio di lavoro, talvolta nella casa in cui si vive. I numeri riportati, purtroppo, sono in continuo aumento e – con molta probabilità – sono destinati a crescere. Bisogna agire in fretta per evitare che si concretizzi quanto appena affermato; bisogna agire prima che altre vite possano essere spezzate. Educhiamo la società in tal senso, preveniamo quanto di atroce potrebbe essere commesso.
Care donne, vi invito a riflettere su queste mie parole: qualora notaste piccoli segnali di violenza, fisica o verbale, chiedete supporto ai vostri familiari, ai vostri amici, ai vostri vicini. Denunciate quanto subite e, soprattutto, affidatevi ai tanti centri anti violenza presenti sul territorio italiano. Contattate il servizio pubblico del 1522, troverete un personale qualificato pronto ad aiutarvi.
Care donne, in una società che spesso non si accorge delle difficoltà che dovete affrontare, siate pronte a denunciare e a mettere luce su quel buio che tende ad oscurarvi.
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