📬 Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità? Iscriviti alla Newsletter!
Complimenti!
Siamo lieti della tua iscrizione alla nostra newsletter. A breve inizierai a ricevere i nostri aggiornamenti.
In segno di benvenuto desideriamo farti un dono prezioso. Se vuoi, puoi accedere gratuitamente ad uno dei nostri corsi FaD Metodologici da 2 crediti.
Visita il "Negozio", scegli il corso che ti interessa e segnalacelo inviando un sms al numero 380 749 3597.
In breve tempo ti ricontatteremo al numero dal quale ci avrai scritto e attiveremo il tuo accesso gratuito al corso. Cordiali saluti, dr.ssa Carmela Carotenuto (responsabile del tutoraggio del Centro Studi).
Servizio sociale e NOT: qual è il ruolo dell’Assistente sociale?
Prefettura e dipendenze: il ruolo dell’assistente sociale negli uffici del Nucleo Operativo Tossicodipendenza.
Nucleo Operativo Tossicodipendenza
Nella pratica professionale non è raro che l’Assistente sociale si interfacci con persone che abbiano una dipendenza. Quest’ultimo concetto ha una portata molto ampia, con esso infatti non ci si riferisce soltanto alla tossicodipendenza o alla dipendenza dall’alcol, ma anche alle cosiddette “nuove dipendenze”: il gioco d’azzardo patologico o le dipendenze tecnologiche ne sono degli esempi. In questo articolo analizzeremo il ruolo che l’assistente sociale svolge presso l’ufficio della Prefettura del Nucleo Operativo Tossicodipendenza (NOT).
<<L’assistente sociale è chiamato ad instaurare una relazione di fiducia e ad assumere un atteggiamento non giudicante>>
Azioni preventive e di recupero
Le attività svolte dall’ufficio del Nucleo Operativo Tossicodipendenza perseguono gli scopi prefissati dalla legge 162 del 26/06/90, approvata dal T.U. D.P.R. 309/90, con azioni di prevenzione, riabilitazione e recupero. Nello specifico, si mira a:
· prevenire l’utilizzo di sostanze stupefacenti per coloro che non sono assuntori;
· ridurne l’uso per i consumatori abituali;
· favorire il recupero di questi ultimi;
· sanzionare la condotta illecita.
Il Nucleo Operativo Tossicodipendenza, inoltre, ha i seguenti compiti:
· coordina i SerT della Provincia con un Protocollo d'intesa;
· partecipa con la Regione all'approvazione di progetti finalizzati alla prevenzione delle tossicodipendenze;
· partecipa alla promozione e al coordinamento, a livello provinciale, delle iniziative di educazione e di prevenzione1.
Se durante un’ispezione le forze dell’ordine si ritrovano dunque ad avere a che fare con una persona che detiene una limitata quantità di sostanze stupefacenti, aprirà nei suoi confronti un procedimento di tipo amministrativo e verrà, di conseguenza, segnalato al NOT. Lo stesso provvederà poi a convocarlo in Prefettura per un colloquio.
Come ci si comporta durante il colloquio?
In tale ambito, uno dei principali strumenti utilizzati dal Servizio Sociale è infatti il colloquio, con interessanti peculiarità. Quest’ultimo deve essere connotato da un carattere informativo: gli operatori sono innanzitutto chiamati a comunicare alla persona segnalata quanto prevede la normativa relativa al tema della tossicodipendenza; il colloquio deve poi generare una riflessione in colui che fa uso delle suddette sostanze, ciò anche per comprendere se alla base di questa scelta vi sia o meno un disagio o una problematica di diversa natura. Anche in questo caso, l’assistente sociale è chiamato ad instaurare una relazione di fiducia e ad assumere un atteggiamento non giudicante: questo per non influenzare l’esito e la funzionalità del colloquio.
Gli esiti
A seguito del colloquio, il procedimento amministrativo si conclude con un decreto del Prefetto che può disporre, se si tratta di una prima segnalazione e della detenzione di sostanze leggere, un invito a non fare più uso di sostanze stupefacenti; in alternativa, disporrà l'applicazione delle sanzioni amministrative quali: la sospensione, fino a dodici mesi, della patente, della carta d'identità valida ai fini dell'espatrio, del passaporto e del porto d'armi. La persona interessata, in quest’ultimo caso, sarà segnalata al SerT della città di residenza o del domicilio che, successivamente, provvederà a contattarlo per invitarlo a seguire un programma terapeutico e socio-riabilitativo. Se quest’ultimo viene concluso in modo positivo, il Prefetto provvederà alla revoca della sanzione applicata.
Il supporto dei professionisti
È bene comprendere che il soggetto dipendente versa in una condizione che può essere modificata grazie al sostengo e al supporto dei professionisti. In particolare, l’analisi del ruolo dell’assistente sociale nel Nucleo Operativo Tossicodipendenza, esplica con chiarezza quanto il suo intervento sia essenziale al fine di supportare e sostenere la persona verso una maggiore consapevolezza del proprio essere e delle proprie capacità e, di conseguenza, verso l’aumento della motivazione che lo condurrà poi ad un cambiamento concreto.
Ti andrebbe di scrivere un articolo per il nostro blog?
Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
Scrivi un Messaggio
L'invio del tuo messaggio è andato a buon fine.
Siamo lieti che tu ci abbia scritto! A breve il messaggio sarà visionato dallo Staff del Centro Studi. Ti risponderemo quanto prima.
Cordiali saluti, la Tutor del Centro Studi, dr.ssa Carmela Carotenuto.
Oops! Qualcosa è andato storto!
Il sito utilizza cookie per garantire un'esperienza ottimale. Cliccando su "accetta" acconsenti al loro uso