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DALLA RICERCA SCIENTIFICA SULL’AFFIDO: I SINTOMI INTERIORIZZATI ASSOCIATI AL MALTRATTAMENTO NEI GIOVANI FUORI FAMIGLIA
Maltrattamento minorile e accoglienza familiare: l'incidenza degli eventi traumatici nel percorso di affido. Accompagnamento specialistico e recupero sociale, il contributo empirico della ricerca.
Contributi empirici
La rivista scientifica "Child Psychiatry & Human Development", nel febbraio 2021, ha pubblicato un articolo realizzato da alcuni ricercatori incentrato sullo studio dei sintomi interiorizzati - che si manifestano nei giovani fuori famiglia - causati dalle diverse forme di maltrattamento subiti nella famiglia di origine.
Lo studio si basa su una precedente ricerca sui giovani in affido. Quest'ultimo ha riportato dati allarmanti sulle esperienze traumatiche vissute all’interno della propria famiglia d’origine (prima di essere accolti in affido): il 37,0% dei giovani ha riferito di essere stato esposto a fattori di abuso emotivo o fisico; il 24,0% di essere stato esposto ad abusi sessuali; il 36,0% di essere stato esposto a diverse forme di abbandono.[1] Emerge con assoluta rilevanza la necessità di accompagnare gli affidamenti familiari attraverso la presenza di adeguati supporti professionali, sia di area sociale che psicopedagogica e, ove necessario, percorsi psicoterapeutici.
<<Emerge con assoluta rilevanza la necessità di accompagnare gli affidamenti familiari attraverso la presenza di adeguati supporti professionali>>
Uno studio sui giovani lontani dalla famiglia d’origine
Lo studio ha esplorato un campione di 303 ragazzi con età compresa tra gli 11 e i 17 anni, appartenenti a 5 differenti contee dell’Inghilterra e in affido da un minimo di 6 mesi. Mediante la somministrazione di un apposito questionario sono stati indagati quattro elementi:
· i livelli sintomatici di ansia e depressione.
· Il tasso di esposizione all’abuso emotivo, all’abbandono e all’abuso sessuale.
· L’effetto cumulativo prodotto dalle esperienze di maltrattamento.
· La potenziale interazione di genere sull'esposizione al maltrattamento.
I dati sull’incidenza dei sintomi interiorizzati
Dallo studio emerge che, nei giovani fuori famiglia e rispetto agli altri giovani, sono rinvenibili livelli più elevati di sintomi negativi interiorizzanti a causa dei traumi vissuti nella propria famiglia di origine. Emerge che in entrambi i sessi sono presenti segnalazioni frequenti di sintomi d’ansia sociale e di ansia generalizzata. In particolare, le ragazze hanno riportato punteggi più alti relativi ai sintomi di ansia e di depressione. Non solo, quest'ultime hanno riportato livelli più elevati di esposizione al maltrattamento. Questo è stato segnalato dal 58,3% delle ragazze, percentuale di gran lunga maggiore rispetto al 35,2% dei ragazzi.
L’associazione più significativa che emerge rispetto alle varie forme di abuso e i sintomi complessivi di ansia e depressione, si evidenzia nei casi di negligenza genitoriale e di abuso sessuale che, infatti, risultano incidere maggiormente sulla salute mentale dei giovani.
L’effetto cumulativo del maltrattamento e la forma con cui si può manifestare rappresenta un fattore di rischio da tenere in considerazione quando si lavora con bambini e ragazzi che si ritrovano ad affrontare un percorso di affido.
Un contributo importante per il lavoro dell’assistente sociale
Questo studio rappresenta un importante contributo empirico, in quanto sottolinea e riconosce le potenziali esperienze traumatiche - che i minori hanno vissuto nella loro famiglia d’origine - come un fattore di forte rischio nello sviluppo di danni per la loro salute mentale.
Parliamo di ragazzi che hanno subito carenze, incurie e maltrattamenti, ragazzi che per queste ragioni sono stati allontanati dai servizi territoriali e che portano con sé vissuti difficili che si fissano nel loro animo e possono pregiudicare il loro prosieguo.
La conoscenza sull’interiorizzazione dei sintomi associata al maltrattamento è utile a comprendere i bisogni dei giovani che vivono all’interno di famiglie affidatarie e di comunità residenziali, i quali, oltre all’inserimento in un contesto di accoglienza familiare, hanno bisogno di un accompagnamento specialistico estremamente attento, che ne sostenga il recupero.
Compito dell’assistente sociale è non solo occuparsi dell’accompagnamento del ragazzo ma anche della famiglia affidataria che ha accolto un minore portatore di bisogni particolari, offrendo supporto, orientamento, indicazioni e suggerimenti.[2]
[1] Cfr. Lehmann S, Breivik K, Monette S, Minnis H (2020) Potentially traumatic events in foster youth, and association with DSM-5 trauma- and stressor related symptoms. Child Abuse Neglect 101:104374.
[2] Contenuti estratti dall’articolo scientifico di Y. Moussavi, G. J Wergeland, T. Bøe,· B.S M. Haugland, M. Larsen, S. Lehmann, Internalizing Symptoms Among Youth in Foster Care: Prevalence, and Associations with Exposure to Maltreatment Development, Child Psychiatry & Human Development. 53:375–388, 2021. (https://doi.org/10.1007/s10578-020-01118-x)
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