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I 10 passi per rendere concreto l’impegno verso le nuove generazioni. Ripercorriamone i primi cinque.
Verso un impegno concreto
La nuova agenda per l’infanzia e l’adolescenza si propone di segnalare problematiche di diversa natura che richiedono un’attenzione immediata. Basandosi su quanto emerge dall’analisi contenuta nel 12° rapporto CRC, l’agenda distingue tre tematiche fondamentali di cui, successivamente, ne individua aspetti prioritari, possibili azioni attuabili nell’immediato e relative riflessioni. I tre temi in questione concernono la povertà minorile, l’ambiente e i cambiamenti climatici, la natalità e il supporto alla genitorialità. I dati raccolti sono segnalati e riportati al fine di rendere noti i motivi per cui si ritiene necessario un cambiamento immediato, evidenziando per ogni tematica due aspetti: “Cosa fare e perché farlo”.
<<Ci sono solo due lasciti che dobbiamo trasmettere ai nostri figli: delle radici e delle ali>>
La povertà minorile
L’agenda evidenzia l’importanza di implementare un piano di azione nazionale per la garanzia dell’infanzia, riportando dei dati che fanno riflettere: le persone più povere nel nostro Paese sono bambini e ragazzi ̶ basti pensare che, nel 2021, in Italia 1,4 milioni di minori vivevano in stato di povertà assoluta (dati ISTAT).
Oltre alla povertà economica, l’agenda segnala altre tipologie di problematiche: povertà abitativa, sovraffollamento, mancanza di opportunità formative e povertà educativa allo sport; tutti indicatori dell’effettivo bisogno di interventi da parte delle politiche sociali inerenti i diversi aspetti della vita dei minori, spesso trascurati.
Grandi aspettative sono legate agli effetti che verranno prodotti dall’attuazione di nuovi ed importanti interventi quali il PNRR, il PANGI (Piano di azione nazionale della Garanzia Infanzia) e il piano dei servizi sociali 2021/23. Quest’ultimi prevedono una revisione dei servizi sociali territoriali finalizzata a garantire un efficace accompagnamento dei destinatari degli interventi. Possono rivelarsi, insomma, creatori di numerose possibilità che possono donare maggiore considerazione e voce ai bisogni dei bambini e degli adolescenti.
Salvaguardare l’ambiente
Grande considerazione viene poi data all’ambiente e ai cambiamenti climatici. L’agenda richiede in merito vere e proprie campagne di sensibilizzazione e informazione, programmi di intervento e la realizzazione di linee di bilancio che considerino i minorenni come stakeholder. Le Nazioni Unite definiscono questo periodo come “The decade of action”, ovvero il decennio dell’azione. In Italia sono in pochi coloro che contribuiscono alla riduzione dell’inquinamento atmosferico rispettando i limiti imposti a riguardo.
Ulteriore constatazione non trascurabile emerge dalle analisi effettuate dall’ISTAT: in Italia gli spazi verdi scarseggiano sempre di più, a danno soprattutto dei minorenni e del loro sviluppo psicofisico. Non si può non considerare questo dato di fatto senza far riferimento al conseguente venir meno di ulteriori diritti: al gioco, allo sport, agli spazi liberi e dediti allo svago.
Supporto alla genitorialità
L’agenda mette successivamente in mostra la grave crisi che affligge il paese Italiano sul tema della natalità: soltanto il 15,8% della popolazione è sotto i diciotto anni e ciò significa che vi è stato un calo significativo delle nascite annuali. Questi dati mettono in luce non solo l’eccessivo invecchiamento della popolazione, ma anche la mancanza di interventi preventivi finalizzati al sostegno alla genitorialità.
Alla base di quanto appena affermato vi sono evidenti disuguaglianze dal punto di vista reddituale reddito, dell’occupazione e della cultura educativa che vanno ad abbinarsi alla mancanza delle logiche preventive dei diversi interventi. Inoltre, vi è da dire che alcune misure politico-economiche già implementate, come l’assegno unico, necessitano di importanti revisioni: vanno maggiormente adeguate ai bisogni dei minori.
L’agenda richiede che il governo rafforzi e attivi interventi finalizzati all’accompagnamento dei genitori a partire dal periodo prenatale attraverso servizi e figure professionali impegnate nei punti nascita, nei consultori familiari, nella pediatria e nei servizi educativi per la prima infanzia.
Governance e infanzia
I nuovi fondi e i nuovi strumenti resi disponibili da parte dell’Unione Europea sono un motivo ulteriore per attuare politiche attive che vedano come protagonisti i bambini e i ragazzi. Il coinvolgimento del terzo settore nella progettazione delle misure attive ha portato alla produzione del 5° Piano nazionale Infanzia e Adolescenza, al nuovo Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale minorile e allo sviluppo del nuovo Piano di azione nazionale della Garanzia Infanzia (PANGI). L’agenda richiede che tutti questi strumenti vengano utilizzati quanto prima attraverso la riconvocazione dell’Osservatorio nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza e dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia. Non solo, è richiesta anche la nomina della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza.
Il sistema di governance deve coinvolgere i minori sin dall’età scolare, attraverso le famiglie e attraverso la connessione tra i diversi livelli istituzionali e amministrativi, nel segno di una collaborazione concertata e partecipata.
Fonte
“L’Agenda per l’infanzia e l’adolescenza. 10 passi per rendere concreto l’impegno verso le nuove generazioni”, Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, 20 novembre 2022.
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