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Ufficio di Esecuzione Penale Esterna: un'esperienza formativa
Ordinamento penitenziario e misure alternative alla detenzione. Recupero sociale ed esperienze di vita. Da tirocinante ad assistente volontario.
UEPE: di cosa parliamo?
La figura dell’Assistente Sociale all’interno dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna è ancora oggi poco conosciuta ma, allo stesso tempo, risulta essere carica di pregiudizi.
Gli UEPE rappresentano un’articolazione delMinistero della Giustizia e sono deputati alla presa in carico delle persone sottoposte a misure esterne all’Istituto penale1.
La loro competenza centrale è relativa alla concessione e alla gestione delle misure alternative alla detenzione.
<<In un luogo in cui il tempo e lo spazio sembrano fermi, vi è la possibilità di poter aiutare le persone ad intraprendere un nuovo percorso di vita>>
Di cosa si occupano?
I compiti ad essi attributi sono indicati dall’articolo 72 della Legge 26 luglio 1975 n°354.Nello specifico: svolgono, su richiesta dell'autorità giudiziaria, le inchieste utili a fornire i dati occorrenti per l'applicazione, la modificazione, la proroga e la revoca delle misure di sicurezza; svolgono indagini socio-familiari per l'applicazione delle misure alternative alla detenzione ai condannati e propongono il programma di trattamento da applicare; controllano l'esecuzione dei programmi da parte degli ammessi alle misure alternative, proponendo eventuali interventi di modificazione o di revoca; su richiesta delle direzioni degli istituti penitenziari, prestano consulenza per favorire il buon esito del trattamento Penitenziario2.
L'inizio del percorso...
Dopo l’iscrizione al Corso di laurea magistrale in Progettazione dei Servizi Sociali, ho deciso di svolgere il tirocinio presso gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna. Nutrivo il desiderio di conoscere e approfondire tutto ciò che riguardava l’ambito penale e di lavorare con persone che, in passato, hanno assunto una condotta incline all’illegalità.
Ho iniziato questo percorso ad ottobre 2021. Fin da subito, in quella realtà, mi son sentita a mio agio: ero quotidianamente accompagnata da professionisti preparati e disponibili. La tutor che mi seguiva, dopo un’infarinatura di base ed iniziale, mi ha reso autonoma nelle attività: dapprima con lo studio della documentazione quale, ad esempio, sentenze e relazioni; poi con la stesura di relazioni periodiche, richieste e note di accompagnamento; successivamente con la partecipazione alle visite domiciliari e ai colloqui. Ed è proprio grazie a questi ultimi che ho avuto modo di poter vivere una ulteriore esperienza arricchente presso una Casa di Reclusione, che mi ha permesso di entrare in contatto con una realtà difficile da gestire e con cui raramente, nella vita, ci si può interfacciare.
Svolgere colloqui con i detenuti, anche in autonomia, ha permesso di arricchire il mio bagaglio professionale e personale, di scoprire un aspetto del Servizio Sociale che è, a mio avviso, è forse uno dei più complessi e allo stesso tempo affascinante. Anche se per poco tempo, ho avuto modo di toccare con mano delle problematiche che spesso la società mette da parte quali, ad esempio, le condizioni abitative dei detenuti, la mancanza di personale educativo e pedagogico, le condizioni strutturali degli edifici stessi e così via. È stato emozionate e costruttivo il poter comprendere cosa ha spinto quelle persone a compiere determinate scelte e come esse stesse valutino il loro passato.
Lavorare nell’ambito penitenziario significa imparare a rispettare e a non avere pregiudizi. In un luogo in cui il tempo e lo spazio sembrano fermi, vi è la possibilità di poter aiutare le persone ad intraprendere un nuovo percorso di vita.
Da tirocinante ad Assistente volontario
Quest'entusiasmante esperienza è terminata ad Aprile 2022. Tuttavia, nutrivo il desiderio di voler proseguire...così ho deciso di operare come assistente volontario, figura prevista dall’art.78 - Legge sull’ordinamento penitenziario.
Questa mia scelta è stata mossa, in primis, dalla grande passione per tutto ciò che riguarda l’ambito in questione e, in secondo luogo, per la meravigliosa coesione che si è creata con il gruppo di lavoro. Quest’attività, inoltre, mi ha consentito - e consente tuttora - di conoscere nuovi aspetti della professione; attività che consiglio vivamente a tutti i miei colleghi!
1 G. Del Prete, "UEPE: l’Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna", Polizia Penitenziaria, 07 ottobre 2022;
2 Legge 26luglio 1975, n°354 - Norme sull'ordinamento penitenziario e sull'esecuzione delle misure privative e limitative della libertà.
Dottoressa in Servizio Sociale presso l’Università degli Studi dell’Aquila e attualmente studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Progettazione e Gestione dei Servizi e degli Interventi Sociali ed Educativi presso il medesimo ateneo.
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