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Assistenti Sociali e COVID-19. Indicazioni ministeriali sui servizi essenziali
Circolare Ministeriale del 27 marzo 2020: servizi essenziali, reddito di cittadinanza, centri diurni, consultori, SerT, persone senza dimora, operatori e risorse.
Sono inoltre state date indicazioni in merito al reddito di cittadinanza, alla sospensione delle attività dei centri diurni, al prosieguo dell’attività di consultori, SerT, servizi per persone senza dimora. Si sono infine precisate le linee per la tutela degli operatori e per l’approvvigionamento delle risorse necessarie.
«i Servizi Sociali sono “essenziali” e quindi vanno garantiti»
ContinuitĂ dei serviziÂ
Le indicazioni sono raccolte nella Circolare n° 1/2020 avente ad oggetto “Sistema dei Servizi Sociali – Emergenza Coronavirus”. La premessa della circolare ribadisce innanzitutto che «nell’attuale situazione di emergenza è fondamentale che il Sistema dei Servizi Sociali continui a garantire, ed anzi rafforzi, i servizi che possono contribuire alla migliore applicazione delle direttive del Governo e a mantenere la massima coesione sociale di fronte alla sfida dell'emergenza».
Come giĂ indicato nella Circolare del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali del 16 marzo 2020, il prosieguo degli interventi dovrĂ concentrarsi sulle attivitĂ prioritarie e privilegiando il lavoro a distanza, al fine di favorire il rispetto delle norme in materia di contenimento del contagio.Â
Nel prosieguo del testo, la circolare ministeriale affronta ulteriormente il nodo della continuità dei servizi. Vari i riferimenti e le indicazioni, tra i quali la sospensione delle attività dei centri diurni per le persone con disabilità e per gli anziani, fatta eccezione per gli «interventi non differibili in favore delle persone con disabilità ad alta necessità di sostegno sanitario, ove la tipologia delle prestazioni e l’organizzazione delle strutture stesse consenta il rispetto delle previste misure di contenimento”.
Consultori, SerT, Antiviolenza
La circolare ministeriale, in merito alla continuitĂ dei servizi, ha inoltre ribadito:
il potenziamento delle prestazioni in forme individuali domiciliari o a distanza, secondo priorità individuate dalle amministrazioni competenti;·
il prosieguo delle attivitĂ diurne dei Consultori, dei SerT, dei Centri per senzatetto;
la continuazione dell’attività dei Centri antiviolenza;
il prosieguo di tutti quei servizi strumentali al diritto alla salute o altri diritti fondamentali della persona (alimentazione, igiene, accesso a prestazioni specialistiche ecc.);
la possibilitĂ di prosieguo delle attivitĂ svolte dalle Associazioni di volontariato che somministrano pasti o servizi alle fasce deboli.Â
Persone senza fissa dimora
La circolare dedica particolare attenzione ad alcuni ambiti di particolare criticitĂ sociale, primo tra tutti quello delle persone senza fissa dimora (art. 22, comma 2, lett. a della legge 328/2000).
La circolare indica anche che per la realizzazione degli interventi per le persone senza fissa dimora sono disponibili le risorse del Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti.
Operatori e risorseÂ
Ultimi due punti affrontati dalla circolare: gli operatori e le risorse. In merito ai primi si sottolinea che la continuitĂ dei Servizi Sociali non deve mettere a rischio la salute pubblica e dei singoli operatori e che, di conseguenza, i contatti con l’utenza – ove possibile – vanno realizzati “a distanza” e che, ove occorresse incontrare le persone gli operatori «dovranno essere dotati dei necessari ausili di protezione e dovranno mantenere distanze congrue».Â
Per quanto riguarda le risorse si rammenta che il «PON Inclusione FSE 2014-2020 già prevede il sostegno ad interventi volti al rafforzamento dei servizi sociali territoriali e dei servizi per le fasce più vulnerabili della popolazione».
Assistente sociale, presidente nazionale della Federazione Progetto Famiglia, Docente di Principi e Fondamenti del Servizio Sociale presso le Università “Federico II” di Napoli e “Aldo Moro” di Bari, Docente di Metodi e Tecniche del Servizio Sociale presso le Università della Calabria e dell’Aquila.
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