Dalla pandemia sanitaria alla pandemia sociale: quanto emerso dal rapporto Oxfam “Il virus della disuguaglianza” (parte I)

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Dalla pandemia sanitaria alla pandemia sociale: quanto emerso dal rapporto Oxfam “Il virus della disuguaglianza” (parte I)

Emergenza sanitaria e disuguaglianze sociali. Resilienza economica e cuscinetto finanziario. Interventi compensativi dello stato e livellamento reddituale. Contrasto e uguaglianza.

Conseguenze di una grave emergenza sanitaria 

Il Covid-19 è ormai diventata una tematica quotidiana, centro dei nostri discorsi e principale oggetto di diffuse lamentele. Ha stravolto pienamente la nostra vita di tutti i giorni e non solo. Una emergenza sanitaria e globale, come questa ha tutte le potenzialità di stravolgere ogni ambito politico, sociale ed economico della nostra realtà. Ma cosa è accaduto realmente? Quali sono le ripercussioni che questo fenomeno ha avuto? Un’ importante ed accurata analisi è stata elaborata a cura di Oxfam Italia: si tratta del rapporto “Il virus della disuguaglianza”. Già il titolo del rapporto risulta essere molto evocativo: rimanda perfettamente al sostanziale problema derivato dall’emergenza sanitaria, ovvero un incremento delle disuguaglianze e dei divari preesistenti.  

«Covid-19: ulteriore artefice di incremento della povertà; un virus che mette a rischio la resilienza economica di molti» 

L’impatto della pandemia 

Il coronavirus è una pandemia imbattutasi in un paese scosso già previamente da elevate differenze sociali ed economiche tra i cittadini. Basti pensare che, dalle stime pre-crisi è emerso che nel giugno 2019 la distribuzione della ricchezza nazionale netta vedeva il 20% più ricco degli italiani detenere ben il 70% della ricchezza nazionale. Ma il dato maggiormente sconcertante, è quello relativo all’andamento degli ultimi anni: nel periodo 2000-2019 la quota del 10% più ricco è cresciuta del 7,6%; parallelamente la quota della metà più povera è progressivamente scemata. 

Insomma un contesto in cui, non è solo presente un elevata disparità economica, anche una realtà in cui il benessere dei più ricchi aumenta, mentre i poveri versano in condizioni sempre più deprivate: una dinamica che non ha fatto altro che accentuarsi nel corso della pandemia. 

E il rapporto Oxfam fornisce numerosi dati e ricerche che permettono di assumere consapevolezza di queste condizioni, e di prendere in considerazione una importante variabile: la resilienza economica. 

Per resilienza economica si intende la capacità di resistere e fronteggiare imprevisti e shock di spesa, di cui la pandemia rappresenta un tipico esempio. Si è trattato di una situazione emergente, che ha messo a dura prova tutte le famiglie italiane: tutti i cittadini hanno assistito all’arresto delle proprie attività lavorative, ritrovandosi privi di entrate economiche, e allo stesso tempo la necessità di continuare ad affrontare le numerose spese, ricorrendo a tutte le risorse che si avevano a disposizione. 

La resilienza economica, dunque, diventa una variabile di grande importanza, che permette di comprendere la difficoltà di numerose famiglie italiane nell’affrontare un’emergenza sanitaria e sociale come questa, e le differenti capacità, delle singole persone e famiglie, di fronteggiarla. Per quanto abbia potuto colpire in maniera globale tutta la popolazione, è naturale che il lockdown abbia avuto una valenza diversa e ancor maggiore per tutti coloro che, già prima, versavano in una condizione di svantaggio economico.  

Ad esempio, secondo le stime della Banca d’Italia il 40% della popolazione italiana versava, prima dello shock pandemico, in “povertà finanziaria”, il che significa che non possedevano una sufficiente quantità di risparmi accumulati che potesse permettere di affrontare la povertà relativa per più di tre mesi. Insomma, come ha affermato l’economista Salvatore Morelli, allo scoppio della pandemia il 40% della popolazione non godeva di alcun “cuscinetto finanziario”: esso era completamente inesistente. Questo tasso salì addirittura fino al 55% durante quello che potremmo definire uno dei periodi più drastici, ovvero il lockdown primaverile.  

Gli interventi compensativi erogati e la loro efficienza 

In questo terribile scenario, è possibile scorgere un’impronta di ottimismo: non dobbiamo dimenticare le misure di sostegno al reddito erogate dallo Stato; ricordiamo il CIG, il Reddito di Cittadinanza, gli assegni del Fondo per la Solidarietà, le indennità di disoccupazione… 

Il contributo di questi interventi emergenziali e compensativi, dunque non è negabile, tanto che il numero di famiglie che attendeva un calo del reddito nei successivi 12 mesi è dimezzato

Insomma, diverse ricerche testimoniano come questi interventi abbiano penalizzato l’acuirsi delle disuguaglianze. Eppure, ciò non deve indurre a pensare ad un livellamento reddituale: la riduzione delle disuguaglianze è pur sempre stata accompagnata da un’altrettanta riduzione del reddito della popolazione meno agiata. 

Conclusione: disuguaglianze inarrestabili, cosa fare? 

Insomma, come ha messo in evidenza il rapporto Oxfam, le disuguaglianze non mancano, ed esse vanno incontro ad un rischio, quello di acuirsi ancora di più con «una riorganizzazione delle attività produttive nel periodo post-pandemico»

Ecco perché, è importante riflettere su questi dati, che aiutano a maturare la consapevolezza della necessità di interventi predistributivi e redistributivi, che possano adeguatamente contrastare il peggioramento degli squilibri nella distribuzione del reddito, al fine di garantire una maggiore uguaglianza ed equità tra i cittadini. 

Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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