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L’importanza della proporzione tra Assistenti Sociali e popolazione: l’esperienza del comune di Torre del Greco
Incrementare l’organico dei servizi sociali negli enti locali, creare squadra per migliorare la qualità e la quantità dei servizi erogati.
Il presente e il futuro
I servizi sociali costituiscono una delle categorie professionali di maggiore importanza all’interno del tessuto sociale nazionale. La mancanza di organico dei servizi ha per anni pregiudicato le prestazioni erogate dagli enti locali e dai loro Assistenti Sociali, provocando carenze sia in termini di qualità che di quantità. È ormai palese la necessità di incrementare l’organico dei servizi sociali, soprattutto nei comuni con un maggior numero di abitanti.
«Gli Assistenti Sociali sono l’anello di congiunzione strategico tra le istituzioni e i cittadini in condizioni di fragilità»
Il numero fa la differenza
La legge italiana prevede che vi sia un Assistente Sociale ogni cinquemila abitanti. Tuttavia vi sono numerosi comuni, specie al Sud, che si collocano molto lontani da questo rapporto. Ad esempio a Torre Del Greco, per anni ci sono stati solo due Assistenti Sociali a fronte di oltre 80.000 abitanti.
È possibile risolvere tale crisi di organico effettuando nuove assunzioni? Ho intervistato personalmente due Assistenti Sociali del comune di Torre Del Greco, appena “passato”, dopo decenni, da due Assistenti Sociali a diciassette.
Possibile punto di partenza?
Al comune di Torre Del Greco (popolazione di 85.762 persone) sono stati assunti quindici nuovi Assistenti Sociali, attraverso i fondi PON per il reddito di cittadinanza. I nuovi operatori si sono aggiunti ai due Assistenti Sociali (gli unici) presenti nell’ente locale.
Due Assistenti Sociali per una popolazione di oltre 80.000 abitanti, è questa la sfida che il servizio sociale di Torre Del Greco, come tanti altri comuni, ha affrontato per oltre venticinque anni. Cosa ne pensano i nuovi arrivati e gli Assistenti Sociali che li hanno accolti?
Le parole di chi ha affrontato la sfida per oltre venticinque anni
L’Assistente Sociale Maria De Ponte lavora da più di venticinque anni nel comune di Torre Del Greco, insieme ad un'altra Assistente Sociale. Alla domanda: “qual è la differenza tra il carico di lavoro prima e dopo queste nuove assunzioni?”, le sue parole sono state: “Non c’è paragone, una boccata d’aria fresca che ci ha rinvigorito, ne avevamo bisogno ormai da anni. Integriamo la nostra esperienza con la loro voglia di fare”.
Parole che hanno il valore di chi ha dato il massimo per il servizio sociale e i propri utenti, svolgendo un ottimo lavoro ma sotto pressione a causa della scarsità di organico. “Il carico di lavoro non solo è inferiore ma viene elaborato con maggiore qualità” continua la Dr.ssa De Ponte. Nei suoi occhi, mentre parla, c’è la gioia di chi, dopo anni di sacrifici, può finalmente svolgere il proprio lavoro in condizioni adeguate.
Le parole di una nuova Assistente Sociale
La seconda intervistata è l’Assistente Sociale Stefania Gargiulo, una delle nuove assunte. Ho posto la domanda: “Come si è trovata con l’inserimento nell’ente con Assistenti Sociali di esperienza e con colleghi di recente assunzione?”. La sua risposta è stata più che positiva: “Personalmente credo che coloro che hanno esperienza nel settore siano come “un pozzo” da cui attingere. Con i nuovi colleghi, pur essendoci numerose differenze, abbiamo fatto in modo da creare un gruppo compatto e solidale”.
La Dr.ssa Gargiulo continua illustrando le funzioni principali che sta svolgendo: “Ci occupiamo soprattutto delle richieste per il reddito di cittadinanza, della presa in carico, migliorandone sia la quantità che la qualità e rispondendo alla domanda latente che spesso non poteva emergere a causa dei pochi assistenti sociali presenti nell’ente”. Nella sua voce c’è tanto entusiasmo e soprattutto una ritrovata motivazione date le circostanze lavorative nettamente migliorate rispetto alle sue precedenti esperienze lavorative e di tirocinio.
Migliorare l’ambiente di lavoro e le prestazioni
In queste brevi interviste, si è evinto quanto sia fondamentale avere un numero di Assistenti Sociali proporzionato al territorio e alla popolazione. Ciò permette non solo di rispondere meglio alle necessità dell’utenza e alla domanda latente, che non sempre emerge, ma anche di evitare il fenomeno del bornout dell’operatore.
Gli Assistenti Sociali che si battono da numerosi anni per offrire il meglio all’utenza, nonostante le non ottimali condizioni lavorative, meritano un ambiente in cui il carico di lavoro non sia motivo di oppressione ma opportunità di crescita professionale.
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