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L’abbassamento della soglia d’accesso in materia di affidamento familiare
Stimolare l'impegno solidale attraverso iniziative "light". La gradualità degli interventi.
Disponibilità solidale e sociale
Negli ultimi anni la disponibilità solidale delle famiglie fa sempre più i conti con una grave riduzione del tempo libero e con una quotidianità complessa. Per questa ragione, nell’individuazione di nuove famiglie affidatarie e solidali, bisogna “abbassare la soglia di accesso”. Ma cosa si intende davvero con quest'espressione?
<<Per abbassare la soglia è indispensabile proporre servizi a misura e con gradualità di impegno crescente>>
Un impegno "light"
"Abbassare la soglia di accesso" significa scegliere di proporre l’impegno in azioni solidali che non richiedano alle persone coinvolte più di quanto siano in grado di dare in quel determinato momento. Si tratta di rendere "accessibile” l'avvio del loro impegno.
Il testo "Parrocchia e Solidarietà Familiare" invita a semplificare i livelli iniziali di disponibilità, di motivazione e di capacità richiesti alle famiglie per impegnarsi, ovvero:
- la disponibilità pratica: contenendo gli oneri organizzativi e di tempo richiesti; favorendo attivazioni in fasce orarie e in zone compatibili con gli impegni familiari e di lavoro; azzerando o limitando gli oneri economici connessi all’azione solidale;
- la motivazione personale: valorizzando la motivazione intrinseca (cioè la disponibilità di coloro che decidono di impegnarsi perché ritengono che si tratti di qualcosa di importante e di giusto in sé) ma anche accogliendo e lavorando con le motivazioni estrinseche (connesse ad interessi diversi che inizialmente “utilizzano” la solidarietà in via strumentale, ad esempio come spazio di socializzazione);
- la capacità: programmando gli impegni di solidarietà familiare in modo da valorizzare le competenze specifiche di cui le persone sono in possesso, senza esporle a situazioni che richiederebbero dotazioni attitudinali o professionali particolarmente sofisticate.
Parola d'ordine? Gradualità!
Il primo passo da effettuare nella realizzazione di una campagna di promozione dell’affidamento familiare consiste nell’analizzare qual è la dotazione di risorse e disponibilità delle persone che si intende raggiungere e coinvolgere. Marco Bellavitis, della Cooperativa "L’Accoglienza", ha precisato che: «Per abbassare la soglia è indispensabile proporre servizi a misura e con gradualità di impegno crescente. [...] È indispensabile partire con piccoli impegni. La crescita della disponibilità potrà avvenire condividendo i bisogni, senza far sentire schiacciate le famiglie».
Alcune realtà, al fine di ridurre la complessità delle prime volte, propongono ai nuovi volontari di partecipare inizialmente solo ad attività di gruppo, in modo che possano affiancarsi a famiglie più esperte o ad operatori; gruppi che hanno una valenza non solo di ordine pratico e strumentale, ma che si configurano anche come luoghi di socialità circolare, favorendo un graduale processo di inclusione relazionale delle nuove famiglie. Altre ancora puntano a ridurre il peso dell'impegno proposto chiedendo alle nuove famiglie di affiancare quelle già esperte e così via.
Passo dopo passo
"Abbassare la soglia di accesso", dunque, significa favorire l’inizio di un percorso di solidarietà proponendo alle persone delle “esperienze stimolo” che siano alla loro portata ed che abbiano, al contempo, la capacità di incentivare futuri maggiori impegni.
Per stimolare la solidarietà occorre facilitare le prime esperienze, il che non impedirà di proporre in un secondo momento, a coloro che inizieranno a coinvolgersi e che mostreranno maggiore partecipazione, ulteriori e più intense attivazioni....ma i primi passi vanno fatti adagio.
Se desideri continuare a leggere i contenuti del libro "Promuovere l'Affidamento Familiare - Buone prassi e indicazioni metodologiche per l'intervento dei Servizi Sociali" clicca qui.
NOTE
Estratto del libro di M. Giordano, "Promuovere l'Affidamento Familiare - Buone prassi e indicazioni metodologiche per l'intervento dei Servizi Sociali", Franco Angeli, 2019, pp. 74 - 80.
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