Il crack… un derivato della cocaina
Sostanze legali o illegali. Consumo, effetto e dipendenza da crack. Ruolo dell’assistente sociale e programma di recupero.
Stupefacenti e spaccio
Le sostanze stupefacenti e psicotrope vengono definite tali sulla base di un elenco periodicamente aggiornato dal Ministero della Sanità. Se una sostanza può essere definita legale o illegale, dipende dalla presenza delle stesse nel sopracitato elenco. In base alla normativa vigente, lo spaccio e la detenzione di sostanza stupefacente sono regolamentati dal Testo Unico sulla Droga D.P.R., testo coordinato 09/10/1990 n° 309, G.U. 31/10/1990 e successivo Decreto legge 20 marzo 2014, n. 36, convertito in Legge 16 maggio 2014, n. 79.
«L’Assistente Sociale svolge un ruolo fondamentale come agente di cambiamento e di riabilitazione»
Cos’è il crack
Il crack è una sostanza che si ricava dalla cocaina in polvere combinandola con l'acqua e un'altra sostanza, solitamente il bicarbonato di sodio. La miscela, che ne deriva, viene bollita e prende la forma di cristalli, denominati “rocce” che una volta raffreddati, sono suddivisi in piccoli pezzi: crack, per l’appunto.
Il colore varia da bianco trasparente o bianco opaco a bianco sporco o giallo. Questa variazione può essere correlata agli adulteranti aggiunti alle rocce, tra cui caffeina, zucchero, lattosio o altri farmaci come il levamisolo. I predetti additivi, in genere, sono utilizzati per aumentarne la potenza.
Odore e modalità di consumo
E’ stato riferito, che quando brucia, assume l’odore di gomma o plastica bruciata. Per l’assunzione, la sostanza viene liquefatta e il vapore viene inalato mentre si scioglie.
Tale droga può essere sciolta a una temperatura più bassa e l'inalazione del vapore o del fumo della cocaina crack consente alla persona di assorbirla più rapidamente nel flusso sanguigno attraverso i polmoni. Questo processo provoca uno sballo più veloce rispetto al classico sniffare della cocaina.
Il crack, in genere, viene assunto (smoking-fumare) per mezzo di pipe di piccole dimensioni che provocano delle vescichette nelle labbra (labbro da crack), o direttamente in bottiglie.
Qualsiasi droga se fumata produce un effetto maggiore, quindi il crack è da ritenersi più pericoloso della cocaina. La dipendenza, quindi, ne risulta essere più forte e l’effetto, molto intenso, dura circa 15 minuti, così da creare assuefazione già dalla prima assunzione.
Effetti psichici e fisici dei cd toxic fumes
Il down è caratterizzato da depressione, nervosismo e bisogno di un’altra dose. La persona perde interesse per tutti gli aspetti della sua vita ed è disposta a fare qualsiasi cosa per avere un’altra dose.
… a breve termine
- perdita di appetito
- aumento del ritmo cardiaco
- aumento pressione sanguigna
- aumento temperatura corporea
- compressione dei vasi sanguigni
- affanno
- pupille dilatate
- disturbi del sonno
- nausea
- iperstimolazione
- comportamento eccentrico e a volte violento
- allucinazioni
- ipereccitabilità
- irritabilità
- allucinazione tattile
- intensa euforia
- ansia
- paranoia
- depressione
- forte desiderio della droga
- panico e psicosi
- una dose eccessiva può portare convulsioni, crisi e morte improvvisa
… a lungo termine
- danni ai vasi sanguigni
- pressione alta
- possibilità di attacchi cardiaci, ictus e morte
- danni al fegato
- danni ai reni
- severi problemi respiratori: danni ai polmoni e/o collasso respiratorio
- malnutrizione
- perdita di peso
- carie dentaria
Dipendenza
Il crack provoca una forte dipendenza sia a livello fisico che mentale, la cui caratteristica principale è rappresentata dalla compulsività di ripeterne l’assunzione.
Successivamente già ai primi minuti dall’ultima assunzione, si manifesta un desiderio ossessivo (craving) e la necessità di assumerne ancora fino anche all’overdose.
La dipendenza induce a forme psicotiche, totale perdita del controllo, senso di onnipotenza sino al raggiungimento, anche, di gesti folli (suicidio o atti violenti inspiegabili).
Dove opera l’Assistente Sociale: luoghi e modalità di intervento nella dipendenza da sostanze
- nei servizi pubblici: SerD (Servizio per le Dipendenze Patologiche, già SerT) presso le Aziende Sanitarie e NOT (Nucleo Operativo Tossicodipendenza) presso gli Uffici della Prefettura;
- nei servizi privati: strutture comunitarie (residenziali, semiresidenziali o centri diurni).
Il ruolo dell’Assistente Sociale nei SerD: uno sguardo d’insieme
L’Assistente Sociale, che ha di norma una funzione di aiuto nella relazione con la persona-utente al fine di potenziare e valorizzare l’autonomia personale e il senso di responsabilità in questi, nel rapporto con soggetti tossicodipendenti, all’interno del SerD, svolge, insieme ad un’equipe multidisciplinare le seguenti funzioni: (research, treatment, and evaluation of substance abuse programs)
- Valutazione dello stato di tossicodipendenza;
- Valutazione, Trattamento e Monitoraggio di soggetti sottoposti a Misure Detentive per violazione del DPR 309/90 (collaborazione con Istituti Penitenziari e UEPE)
- Consulenza e Valutazione di soggetti segnalati per violazione degli artt 75 e 121 del DPR 309/90 (collaborazione con NOT)
- Valutazione di eventuali Trattamenti Residenziali, Semi-residenziali e Centri Diurni presso strutture finalizzate al trattamento delle dipendenze;
- (In tutti i casi precedentemente citati, in caso di soggetti con cd doppia diagnosi, si attivano collaborazioni con il CSM- Centro Salute Mentale)
- Interventi su minorenni e i loro genitori, anche su segnalazione del Tribunale per i Minorenni
- Interventi di prevenzione sul territorio (collaborazioni con le Istituzioni Scolastiche e altri Enti Locali):
- interventi di prevenzione (informare e sensibilizzare sui rischi e le conseguenze che possono derivare dall’uso di sostanze psicotrope)
- interventi di contrasto ai fattori di rischio
Spesso, il professionista coinvolto ha contatto anche con la famiglia del soggetto sia perché direttamente coinvolta nella dipendenza sia perché la partecipazione dei familiari al programma di recupero, può svolgere, talvolta, una funzione fondamentale per il cambiamento. Le dinamiche intra-familiari, in un soggetto dipendente da sostanza, possono essere all’origine della stessa dipendenza che può assumere una funzione omeostatica (normalizzante-relativa stabilità), celando così i disequilibri più profondi del sistema familiare (collaborazioni con Consultori Familiari e Servizi Sociali Comunali)
Finalità della relazione d’aiuto nel soggetto tossicodipendente
In genere, in tale processo di aiuto, si stabilisce con l’utente un programma cd di recupero (e di disintossicazione), finalizzato alla responsabilizzazione e all’acquisizione di nuovi strumenti di socializzazione.
Pertanto l’Assistente Sociale svolge un ruolo fondamentale come agente di cambiamento e di riabilitazione sia sul singolo individuo, sia nei contesti intra-familiari e sia all’interno di intere comunità.