Persona e autonomia nel nuovo codice deontologico

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Persona e autonomia nel nuovo codice deontologico

Utente: persona capace di autodeterminarsi e agire attivamente. Assistente sociale: intervento modificativo, fare ragionato.

Chi è l’utente?  

L’assistente sociale riconosce la persona come soggetto capace di autodeterminarsi e di agire attivamente; impegna la propria competenza per instaurare una relazione di fiducia e per promuovere le potenzialità, l’autonomia e il diritto della persona ad assumere le proprie scelte e decisioni, nel rispetto dei diritti e degli interessi legittimi degli altri. (Art.26, Titolo IV, Nuovo Codice Deontologico Assistenti Sociali). 

«Un’azione compassionevole da parte del professionista è capace di traghettare l’utente da ciò che è a ciò che può diventare» 

Strategie per un intervento efficace 

Spesso mi sono soffermata a riflettere sul contenuto di questo articolo del codice deontologico poiché racchiude in sé il valore del potenziale modificativo della Persona, il suo empowerment, la speranza della rinascita. In particolare mi sono interrogata su quali strategie fossero le più opportune per dare compimento al mandato istituzionale dell’agire professionale così declinato, a quali teorie consolidate o modelli strutturati appoggiarmi, per attivare quel volano virtuoso che porti ad un intervento efficace.  

Tuttavia, evitando il rischio di perdermi in riflessioni deontologiche ed epistemologiche, l’attenzione si è focalizzata sulla intuizione che la base su cui poggiare ogni tipo di progetto, di riscoperta, di ripresa, prima ancora delle tecniche e dei modelli teorici, risiede nell’accettazione da parte dell’utente, dei propri fallimenti, del proprio disagio, del proprio dolore, non attraverso visioni colpevolizzanti o, per contro, giustificanti, bensì attraverso la compassione (Lambiase, 2016). 

Tale focus, apparentemente potrebbe sembrare prestarsi ad una interpretazione filosofico- spirituale, forse filantropica, ma, contrariamente, si sostanzia in una lettura laica, appartenente alla letteratura scientifica internazionale, che dimostra quanto un approccio di questo tipo, possa apportare benefici in termini di relazione e di efficacia degli interventi (Lambiase, Cantelmi, 2020). 

La vera autonomia 

L’assistente sociale, pertanto, alla base della relazione di aiuto deve, ancor prima di ogni altra cosa, prima ancora di un agire empatico, guidare l’utente in un percorso di consapevolezza e di introspezione che, scevro da risvolti terapeutici, accompagni la persona attraverso la scoperta di una prospettiva di non giudizio, di accoglienza, consapevole e responsabile, di sé stesso, guardando ai propri errori in termini riparativi e curativi; facendo, dunque, esperienza di auto-compassione.  

Alla luce di questa prospettiva, ecco che il ruolo dell’assistente sociale diventa di “modificazione”, “abilitante”, non di tipo “correttivo”, come spesso si è soliti pensare, connotando la relazione di aiuto di una dimensione inclusiva, di autentica reciprocità, fatta di persone che curano persone.  

In questo si garantisce la vera autonomia e la tutela del legittimo interesse di compiere scelte e di prendere decisioni rispetto alla propria vita da parte dell’utente, nella misura in cui si riparte da sé stessi, “dalla consapevolezza della lettura di ciò che accade dentro di noi e attorno a noi” (Lambiase, Cantelmi, 2020, pag. 53).  

Questo concetto non vuole essere ridotto al semplice “imparare dai propri errori”, sarebbe banalizzare una risorsa preziosa, ma presuppone qualcosa di più incisivo, di più profondo; è un fare ragionato, che esula dal sentimento, che pure lo accompagna, che, a partire da un sentire compassionevole attiva un’azione compassionevole da parte del professionista, sostanziata in un agire professionale fattivo, ragionato, autentico, capace di traghettare l’utente da ciò che è a ciò che può diventare. 

 

Fonti 

Lambiase E., Cantelmi T, (2020).  Psicologia della compassione- accogliere e affrontare le difficoltà della vita. Roma, Edizioni San Paolo. 

Liotti G, Fassone G., Monticelli F. ( a cura di) (2017). L’evoluzione delle emozioni e dei sentimenti motivazionali. Teoria, ricerca, clinica. Milano, Raffaello Cortina Editore 

Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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