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Burnout: cause e fattori di rischio. Carico di lavoro eccessivo e multistasking umano. Interventi tempestivi.
Campanelli d’allarme e prevenzione
Il burnout è un insieme di sintomi che deriva da una condizione di stress cronico e persistente, associato al contesto lavorativo. Sicuramente, per l’organizzazione un carico di lavoro elevato è associato ad una maggiore produttività per l’azienda stessa ma, cosa succede all’uomo se sovraccaricato di lavoro? La sindrome del burnout è caratterizzata da una serie di fenomeni di affaticamento, delusione, logoramento e improduttività che sfociano in disinteresse per la propria attività professionale quotidiana e proprio per questo individuarne le cause e mettere in atto azioni che possano prevenire l’insorgenza di esso potrebbe essere un ottimo punto di partenza per il futuro.
«La sfida è prendersi carico della vita organizzativa, non a pensare solamente a creare ricchezza»
Il multitaskingumano
Una delle prime cause del burnout è sicuramente il carico di lavoro eccessivo provocate dalle elevate richieste lavorative che esauriscono le energie individuali al punto da non rendere possibile il recupero. Infatti, il lavoro è sempre più complesso ed esigente e, proprio per questo, richiede sempre più tempo ed energie da spendere. Il lavoratore, al giorno d’oggi, deve essere “multitasking” cioè deve saper assumere contemporaneamente vari ruoli contemporaneamente e deve lavorare a prescindere dal giorno della settimana (non esistono più giorni festivi e feriali per i lavoratori, ivi, ad esempio, centri commerciali aperti 365 giorni l’anno).
I dipendenti rinunciano al proprio tempo, ai propri interessi e alle loro relazioni interpersnali per aiutare l’organizzazione ad essere produttivi con la speranza di essere anche loro gratificati ma, tutto ciò, non comporta un aumento di reddito al lavoratore ma, molto spesso, comporta un esaurimento generale che si ripercuote sulla salute psicofisica di quest’ultimo e a pagarne le spese non è solo il lavoratore ma anche la famiglia e l’azienda stessa. Il sovraccarico di lavoro si percepisce maggiore anche e soprattutto quando, anche in presenza di un carico ragionevole, il tipo di lavoro non è adatto alla persona in quanto essa percepisce di non avere le abilità per svolgere una determinata attività tanto da scatenare una serie di emozioni che sono in contraddizione con i sentimenti della persona stessa.
‍Burnout e fattori socio-ambientali
L’esaurimento emozionale e fisico compromette l’efficienza, la salute e il benessere del lavoratore. Il burnout può essere correlato a diverse componenti della sfera lavorativa, di tipo organizzativo o correlati alla comunicazione e alla sicurezza sul luogo di lavoro, come ad esempio le aspettative connesse al ruolo, la mancanza di controllo sulle risorse necessarie per svolgere il proprio lavoro, i valori contrastanti ossia l'incongruenza tra i valori dell'individuo e dell'organizzazione può tradursi nella pressione di una scelta tra ciò che si vuole fare e ciò che, invece, si deve fare.
Ad aumentare il rischio del burnout sono sicuramente le cattive relazioni interpersonali che si verificano negli ambienti di lavoro competitivi che aumentano il rischio di difficili interazioni tra colleghi o clienti. Tutto ciò non fa altro che aumentare i conflitti nella programmazione del lavoro o delle interruzioni a scapito del lavoratore e dell’azienda stessa.
Molto spesso il conflitto parte dall'organizzazione stessa del lavoro in quanto c’è poca comunicazione e una gestione insufficiente, compiti e obiettivi poco chiari e programmi che cambiano spesso in base alle sempre e più vaste richieste che provengono dal mercato del lavoro.
Ad aggravare tutto ciò, si aggiungono il mancato riconoscimento (sia sociale, che economico) del risultato, l’assenza di equità (cioè la percezione di onestà e correttezza che favorisce soddisfazione e motivazione), la presenza di rischi alti, il mobbing e molestie psicologiche.
Verso un nuovo orizzonte
La risoluzione del burnout prevede un approccio sia a livello organizzativo, che a livello individuale. La sfida è prendersi carico della vita organizzativa, non a pensare solamente a creare ricchezza.
Se si interviene tempestivamente con un'adeguata assistenza medica o psicologica, si evita che si inneschino meccanismi più complessi e difficili da gestire. Sul luogo di lavoro, il burnout può essere affrontato chiedendo sostegno al proprio superiore, al reparto risorse umane oppure all'ufficio competente dell'azienda. Al contempo, è possibile accrescere il supporto sociale, non solo di colleghi e amici, ma anche dei familiari, cercando di bilanciare al meglio il rapporto lavoro-vita privata.
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