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Affidamento familiare di neonati: una chance per rispondere al suo bisogno di attaccamento (PARTE I)
Accoglienza transitoria, preparatoria e istruttoria. Fattore protettivo e preventivo. Fonte di aiuto e sostegno.
Un ponte o un’alternativa?
L’affidamento familiare di neonati, detto anche affidamento ponte, è un’area specifica dell’affido urgente e di breve durata che si consolida come periodo di accoglienza transitorio, preparatorio ed istruttorio alla decisione che l’Autorità Giudiziaria formalizzerà in relazione al definitivo e futuro progetto di vita del neonato. Il provvedimento di affido non interviene per fornire al minore una genitorialità alternativa a quella naturale, ma piuttosto per prevenire l’insorgenza di patologie di neonati la cui condotta dei genitori è ritenuta pregiudizievole ma dove non ci sono ancora elementi sufficienti per elaborare una diagnosi ed una prognosi sulla situazione nel contesto e per tutelare, in attesa di decisioni riguardanti il suo futuro, il loro diritto ad appartenere ad un contesto familiare adeguato.
«Intervenire con un progetto di affido significa tutelare il diritto del neonato ad un buon attaccamento»‍
Il presupposto scientifico e teorico dell'affidamento familiare di neonati è rappresentato dalla teoria dell’attaccamento di J.Bowlby. Egli teorizza la tendenza dell’essere umano a stringere rapporti privilegiati con determinati adulti e descrive le conseguenti rappresentazioni di questo rapporto in termini di Modelli Operativi Interni (M.O.I.,) intesi quali rappresentazioni mentali derivanti dalle ripetute interazioni e risposte affettive che il bambino vive all’interno della relazione con la sua figura di attaccamento.
L’affidamento rappresenta dunque una forma di intervento che intenzionalmente si propone di avvicinare, al bambino e alla sua famiglia, figure di riferimento affettivo che riescano contemporaneamente a sostenere il bambino e il suo legame con i genitori.
Solo in questo modo i nuovi legami, tra le due famiglie, diventano fonte di aiuto, offerto e ricevuto, tra persone che sono in un rapporto potenzialmente paritario e rappresentano per il bambino un “ponte” che gli permette di attraversare i diversi confini familiari.
Il ruolo del servizio sociale
Per il servizio sociale coordinare e gestire un progetto di affido significa lavorare contemporaneamente su piĂą fronti:
prendere in carico la famiglia d’origine e predisporre per essa specifici interventi ed utilizzarli in un’ottica non accusatoria, ma di promozione della resilienza delle stessa;
scegliere accuratamente una famiglia matura, esperta ed adeguata alle necessità del neonato e della sua famiglia, prepararla sul “senso” del progetto di affido e supportare il loro coinvolgimento affettivo;
gestire il complesso vissuto del neonato all’interno di una “doppia appartenenza”;
collaborare con l’intera equipe di professionisti.
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NoteÂ
Bowlby John, Costruzione e rottura dei legami affettivi, Editore Cortina, 1979.
C.N.S.A, documento Riflessioni sull’affidamento familiare di bambini piccolissimi, 12 Giugno 2003.
De Piccoli Norma , Finco Daniela, Gamba Patrizia ( a cura di), Il progetto neonati della cittĂ di torino - bimbi in transito tra legame e separazione, narrazioni e riflessioni dai suoi protagonisti, Maggio 2017.
Greco Ondina, Comelli Ivana, Iafrate Raffaella, Nelle braccia di un figlio non tuo - operatori e famiglie nell’affidamento di neonati, Franco Angeli, 2010.
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