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Salute, diritti di cittadinanza e benessere. Piano di umanizzazione e management.
La salute come bene relazionale
Volendo approfondire la tematica dell’umanizzazione delle cure, non si può non parlare del concetto di Salute. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), per prima, l’ha definita come bene, sancendone anche la rilevanza giuridica, tanto che, la stessa Carta costituzionale, all'art. 32, la annovera tra i diritti essenziali del cittadino.
Tale caratterizzazione, ha inciso fortemente sulle strategie di programmazione delle Politiche sanitarie, orientando in tal senso le azioni di miglioramento in favore delle condizioni di vita della collettività, meglio definite come diritti di cittadinanza. È evidente, dunque, che la Salute dipende dalla fusione di una quantità di fattori inerenti alla globalità dell’individuo che, lo stesso, esprime nei vari aspetti e livelli esistenziali, tanto da assumere la valenza di bene relazionale.
«Il curare, si estrinseca nel mettere la persona in primo piano, essendo essa stessa valore di cura»
Dal concettodiSalute al concetto di Ben-Essere
Da queste premesse, il management dei servizi sanitari è invitato a porre in atto interventi ispirati alla dimensione bio-psico-sociale della Persona, insistendo fortemente su programmi capaci di incidere sulla creazione di azioni di salvaguardia e rinforzo del diritto alla tutela della salute, fisica e psichica, nei quali la cura è vista come attenzione e potenziamento di tutte le componenti dell’individuo.Ciò induce a tradurre la Salute in Ben-Essere, in cui lo stare bene passa attraverso un'ottica che vede gli individui come responsabili, attivamente coinvolti nel processo volto ad aumentare e migliorare la qualità di vita, attuatori del principio di autodeterminazione, ovvero dell’intervento consapevole nei processi di costruzione del sé e del proprio contesto esistenziale; dunque, il curare, si estrinseca nel mettere la persona in primo piano, essendo essa stessa valore di cura.
Organizzazioni sanitarie ed equità nella salute
Senza dubbio questo assunto comporta un grande sforzo da parte delle organizzazioni, dovendo avvalersi di un assetto dialogico e di mediazione, non solo nell’approccio al paziente che, in virtù proprio di quanto detto, è diventato sempre più competente, ma anche e, soprattutto, nelle relazioni tra organizzazioni.
La Salute, dunque, non si confina in un rapporto “privato” tra operatore e paziente, ma richiede prese in carico complesse e trasversali, attraverso una coerente rispondenza tra:
gli aspetti istituzionali, mediante fattive collaborazioni, intra ed extra organizzative, per il raggiungimento di obiettivi comuni, nella salvaguardia delle singole autonomie e responsabilità;
gli aspetti gestionali, attraversouna metodologia di lavoro per progetti;
gli aspetti professionali, mediante una formazione che tenda ad uniformare gli stili di lavoro, pur nel rispetto e nella valorizzazione delle singole professionalità.
L’integrazione tra servizi è lo strumento indispensabile per raggiungere i traguardi impegnativi delle Politiche Pubbliche in materia di benessere, poiché attraverso la realizzazione di un sistema coordinato, coeso e tutelante, capace di trovare il giusto equilibrio, si può coniugare la logica dell’efficienza con quella dell’efficacia, arginando i rischi, propri del sistema, che inducono alla disumanizzazione.
È un processo che richiede impegno e partecipazione di tutti gli attori del sistema. Ingloba parametri come accoglienza e assistenza degli utenti, lavoro dei professionisti, logiche di gestione e management, da tradursi in un lavoro di analisi, riflessione ed elaborazione di azioni finalizzate ad orientare un piano di umanizzazione, proprio di ciascuna struttura, che promuova una coniugazione quotidiana del verbo umanizzare, nella logica del miglioramento continuo.
FONTI
BENETOLLO P.P., CAVAGNARO P., CAVINATO M., ET ALTRI, La continuità assistenziale nei rapporti di cura tra ospedale e territorio, a cura si GALLO E., Padova, Fondazione Zancan, 2003
DOTTI M., Il servizio sociale ospedaliero, Roma, Carocci, 2015
MAGGIAN R., I servizi socioassistenziali. Il sistema integrato di interventi e servizi sociali, Roma, Carocci, 2013
Lavora a Campobasso come Assistente Sociale. E’ specializzata in programmi di reinserimento socio-lavorativo di pazienti psichiatrici e cura e coordina diversi progetti per conto della cooperativa sociale “Laboratorio Aperto” di concerto con il Centro di Salute Mentale di riferimento. Lavora come docente a contratto presso l’Università degli Studi del Molise insegnando Organizzazione del Servizio Sociale, nell’ambito del corso di laurea triennale di Scienze del Servizio Sociale; dal 2019 è docente di Sociologia della Salute e della Famiglia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore- Gemelli, corso di laurea di Scienze Infermieristiche. Tra le sue pubblicazioni di maggior interesse Gli italiani non sorridono più - Misure di contrasto alla povertà e diritto alla salute (2019) ed. Lampo e Umanizzione delle cure - Riflessioni sulle buone prassi in sanità (2019) ed Lampo.
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