Curare sé stessi per assistere gli altri. Al via il corso “assistenti sociali resilienti”

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Curare sé stessi per assistere gli altri. Al via il corso “assistenti sociali resilienti”

Assistenti sociali resilienti: 350 professionisti, benessere bio-psico-fisico. Tutela sociale professionale, supervisione e organizzazione e gestione del tempo.

Comunicato stampa 

Tre giornate per 350 assistenti sociali da tutta Italia. Obiettivo: apprendere nuove tecniche e strategie per il benessere personale, per garantire un migliore servizio alla cittadinanza. Marco Giordano, responsabile scientifico: “Risposta elevata, indice di un bisogno diffuso fra i professionisti del settore”.   

Tre giornate di formazione, incontro e confronto riservate agli assistenti sociali di tutto il Paese, ma soprattutto dedicate agli assistenti sociali e al loro benessere bio-psico-fisico. Perché non ci si può prendere cura degli altri senza sapersi prendere cura di sé stessi. È questo il punto di partenza di “Assistenti Sociali Resilienti”, un percorso online promosso da “Assistenti Sociali 4.0” in collaborazione con il Centro Studi “Progetto Famiglia”, che accompagnerà oltre 350 professionisti alla scoperta di tecniche, strumenti e strategie per gestire al meglio le difficoltà umane e professionali del ruolo dell’assistente sociale, amplificate dalla lunga fase emergenziale causata dalla pandemia.  

«Siamo convinti che non ci si possa prendere cura degli altri efficacemente se non si hanno a disposizione gli strumenti adeguati per prendersi cura di sé stessi» 

“La professione dell’assistente sociale si colloca, oggi più che mai, al crocevia di grandi tensioni e mutamenti sociali – spiega il prof. Marco Giordano,  docente di Servizio Sociale all’Università Federico II di Napoli e all’Università Aldo Moro di Bari, responsabile scientifico del seminario –: l’usura emotiva, il senso di impotenza, la sproporzione dei carichi di lavoro, le continue emergenze, le mille critiche e opposizioni a cui sono esposti chiedono la concreta messa in campo di misure di protezione del proprio benessere bio-psico-fisico, necessario per garantire ai cittadini adeguati livelli di tutela sociale professionale. Siamo convinti che non ci si possa prendere cura degli altri efficacemente se non si hanno a disposizione gli strumenti adeguati per prendersi cura di sé stessi. Gli oltre 350 iscritti alla data odierna dimostrano come si tratti di un bisogno fortemente percepito dagli operatori”.  

Il seminario si articola su tre giornate: il 30 aprile la dr.ssa Antonella Paolillo, psicologa e psicoterapeuta e supervisore, guiderà l’incontro dal titolo “La supervisione psico-emotiva dell'assistente sociale. Bisogni, buone pratiche e percorsi di attivazione”.  

La dr.ssa Maria Giovanna Morlicchio, assistente sociale, co-ideatrice di questa prima giornata, sottolinea che “Il tema della supervisione psico-emotiva nel lavoro dell’assistente sociale, nasce come reale esigenza professionale che si ritiene debba diventare pratica continua e costante delle professioni di cura. Attivare processi d’aiuto è azione complessa, che necessita di guida e motivazione. Si inquadra in quelle pratiche che hanno bisogno di continuo confronto ed orientamento. Lo spazio della supervisione, intesa non come controllo ma come guida, aiuta il professionista ad orientarsi nel suo agire, nelle sue emozioni, nell’organizzazione dove lavora e nella rete di organizzazioni e professionisti che con lui collaborano. Se giustamente praticata la supervisione psico-emotiva diviene valore aggiunto alla pratica professionale erogata”.  

Il secondo appuntamento sarà il 4 giugno quando il dr. Emmanuele del Piano (coach e formatore della realtà modenese People 3.0) illustrerà il modello brevettato del time-hacking nell’incontro dal titolo “Carichi di lavoro, gestione del tempo e benessere personale”. Ad accompagnarlo saranno la dr.ssa Angela D’Addio, assistente sociale di Napoli di lunga esperienza, e la prof.ssa Anna Maria Gaita, docente di Servizio sociale all’Università Federico II. 

Terzo e ultimo appuntamento, infine, il 24 settembre con la relazione del prof. Gennaro Izzo, docente di Servizio Sociale all’Università Sr. Orsola Benincasa, affiancato dal dr. Andrea Di Fiore, assistente sociale, coordinatore di Assistenti Sociali 4.0, nell’incontro dal titolo: “La supervisione professionale sul processo di intervento. Bisogni, buone pratiche e percorsi di attivazione”. 

 

Per informazioni 

dr.ssa Carmela Carotenuto 

tutor.formazione@progettofamiglia.org  

Tel. 380 749 3597 

 

Per approfondimenti 

Assistenti Sociali 4.0

Centro Studi “Progetto Famiglia”


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