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Fondi nazionali dedicati all’infanzia e all’adolescenza
Programma Operativo Nazionale. Fondo di aiuti europei agli indigenti FEAD. Piano straordinario per la prima infanzia. Interventi per la famiglia. Piano d’Azione Coesione (PAC).
Pon Inclusione
Nel 2014 l’Italia ha varato il primo Programma Operativo Nazionale dedicato interamente all’inclusione sociale, PON Inclusione, cofinanziato dal FSE, ciclo di programmazione 2014-2020 .
Con oltre 1 miliardo di euro, ha l’obiettivo di supportare il potenziamento della rete dei servizi sociali e la loro collaborazione con i servizi per l’impiego e con gli altri attori territoriali (Asl, scuola, ecc.) coinvolti a vario titolo nell’implementazione del Rei.
«Nel 2014 l’Italia ha varato il primo Programma Operativo Nazionale dedicato interamente all’inclusione sociale»
Fondo di aiuti europei agli indigenti FEAD
Un ulteriore contributo alla lotta contro la povertà viene dal Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) che sostiene interventi volti a fornire alle persone in povertà estrema un’assistenza materiale, tra cui generi alimentari, abiti e altri articoli essenziali per uso personale.
In Italia, il FEAD prevede anche interventi riguardanti specificamente minorenni quali: la fornitura di materiale scolastico a ragazzi appartenenti a famiglie disagiate; l’attivazione di mense scolastiche in aree territoriali con forte disagio socioeconomico, allo scopo di favorire la partecipazione degli studenti ad attività pomeridiane extracurriculari.
Piano straordinario per la prima infanzia
Nel settembre 2007 interviene l’Intesa sancita in Conferenza Unificata (di cui all’art. 1, comma 1259, della legge 27 dicembre 2006, n. 296) che avvia il Piano straordinario per lo sviluppo dei servizi socioeducativi per la prima infanzia. Si tratta di un intervento che permette a tutte le Regioni, alcune per la prima volta, di dotarsi di piani regionali per l’estensione, il consolidamento e la qualificazione dei servizi educativi 0-3 anni.
Gli obiettivi del Piano sono i seguenti:
· incrementare i servizi per i bambini 0-3 anni;
· avviare il processo di definizione dei livelli essenziali;
· rilanciare una strategia di collaborazione tra istituzioni per la concreta attuazione dei diritti dei bambini e delle bambine;
· promuovere il superamento del forte squilibrio tra Nord e Sud del Paese;
· favorire la crescita del sistema nazionale e il suo avvicinamento agli standard europei.
Interventi per la famiglia
Il Piano è stato rilanciato dalla Legge n. 190 del 23 dicembre 2014 (art. 1, comma 131) che ha istituito un apposito Fondo per interventi in favore della famiglia, destinando una quota pari a 100 milioni di euro. Con il DPCM del 7 agosto 2015 emanato di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, sono state ripartite alle Regioni le risorse di tale Fondo.
Il Decreto, oltre a stabilire la destinazione del fondo e i criteri di riparto, individua i seguenti obiettivi:
1. avviare nuove strutture e ampliare i servizi nido e micro-nido a titolarità pubblica al fine di incrementare il numero degli utenti e di ridurre le liste d’attesa estendere i predetti servizi mediante l’apertura pomeridiana e/o durante una o più mensilità nel periodo estivo;
2. mantenere gli attuali livelli di servizio, mediante il sostegno e i costi di gestione dei posti esistenti anche nella prospettiva della riduzione dell’importo delle retta carico delle famiglie;
3. avviare nuove strutture, ovvero ampliare i servizi integrativi di carattere socio- educativo a titolarità pubblica, incrementando il numero degli utenti presi in carico.
Piano d’Azione Coesione (PAC)
I finanziamenti europei alimentano anche il Piano d’Azione Coesione (PAC), avviato nel 2011 d’intesa con la Commissione Europea, è uno strumento di riprogrammazione delle risorse inizialmente destinate al cofinanziamento dei Fondi Strutturali (sia Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sia Fondo Sociale Europeo), relativi al periodo di programmazione 2007-2013, cui il Ministero per lo Sviluppo e la Coesione ha fatto ricorso nel 2012 per recuperare i ritardi accumulati nell’uso dei fondi.
In particolare, attraverso il PAC I – Priorità Istruzione si è inteso sostenere nelle scuole del primo e del secondo ciclo nelle Regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) il rafforzamento della qualità del sistema scolastico attraverso varie tipologie di interventi. Le risorse provenienti dal PAC hanno finanziato in parte anche il Programma Nazionale Servizi di cura all’infanzia e degli anziani nelle Regioni dell’Obiettivo Convergenza.
laureata in Sociologia e in Programmazione e gestione Sociale, dal 2001 collabora con la Fondazione Giuseppe Ferraro di Maddaloni (CE) e dal 2008 anche con il CSV Asso.Vo.Ce. di Caserta.
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