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Minorenni agiati: partire dal benessere per prevenire il disagio
Devianza minorile: prevenire il disagio. Socializzazione, famiglia, scuola, sport.
Prevenire il disagio
Il bambino inizia, con la socializzazione, a comprendere cosa sia giusto o sbagliato fare fin dai primi anni di vita. Particolarmente importante è il periodo dai 6 agli 8 anni.
I contesti importanti sono la famiglia, la scuola e il gruppo dei pari.
Sviluppando relazioni positive per lui, all’interno di questi contesti, è possibile, secondo una ricerca criminologica, prevenire il disagio concentrandosi sul benessere dei ragazzi.
«Dietro le quinte della devianza minorile: i giovani vanno compresi prima che subentrino l’emarginazione e l’esclusione, quando sono soli con i loro pensieri, paure e preoccupazioni»
Il ruolo importante della famiglia
La socializzazione è molto importante per i bambini. Particolarmente importante è il periodo tra i 6 e i gli 8 anni, durante il quale è molto intenso l’apprendimento su ciò che è sbagliato da ciò che è giusto. Un’azione sinergica tra famiglia, scuola, sistema giudiziario e sanitario, può rendere possibili interventi tempestivi ed efficaci.
Conseguenza di un’assenza di servizi educativi e legami solidi è il disagioche potrebbe mutare, poi, in devianza manifestandosi con: abbandono scolastico, uso di stupefacenti, vagabondaggio, fughe da casa, furti, etc. Lo scopo di un comportamento deviante come il furto può non essere quello di accumulare denaro, quanto di manifestare bisogni intrinseci di tipo relazionale e/o sociale. Non di rado, il mezzo utilizzato spesso dagli adolescenti per acquisire una propria identità è la contrapposizione ai modelli sociali.
La famigliaè il principale nucleo di conforto e gratificazione affettiva per uno sviluppo armonioso del minorenne. Nel caso in cui, invece, i genitori fossero poco disponibili per i figli durante la loro crescita, vi potrebbe generarsi una relazione disfunzionale. Questo può stimolare nei giovani pretese di eccessiva libertà.
Quanto è importante promuovere il Benessere
“In momenti di crisi dello stato di welfare, come quello attuale, è ancora più opportuno e
rilevante il ruolo trainante della ricerca e della cultura scientifica (…) nella promozione del benessere e dell’agio”.[1]
E’ necessario cogliere i bisogni dei figli e capire il loro modo di esprimersi, anche se non è sempre facile. E’ fondamentale che le regole educative vengano pensate e portate avanti dai genitori insieme, per non innescare, nei figli, ambivalenze e confusione con conseguenze importanti sulla loro crescita e sul loro benessere.[2]
Prevenire la devianza tramite lo sport
È interessante visionare alcuni dati emersi in una ricerca empirica realizzata in provincia di Modena, sulla prevenzione primaria della devianza minorile.
I questionari sono stati rivolti a bambini di 7 e 11 anni, i quali, in forma anonima, hanno fornito dati concernenti: la condizione familiare; i rapporti con il gruppo dei pari e con l’allenatore; il tempo trascorso svolgendo attività scolastiche e sportive; la presenza di ansia, bullismo e altro.
La ricerca ha ribadito l’importanza dell’attività sportiva come risorsa fondamentale per le giovani generazioni contesto di crescita e di incontro, che ha la capacità di trasmettere il rispetto delle regole e l’acquisizione di una forma mentis volta al superamento degli ostacoli con successo.
I giovani vanno compresi e accompagnati prima che subentrino l’emarginazione e l’esclusione, quando la solitudine le paure e le preoccupazioni li assalgono. È per questo che la strada maestra per prevenire il disagio è la promozione attiva dell’agio.[3]
[1] Pietralunga, Minori e attività sportive, in Rassegna Italiana di Criminologia, 2020, n.2, pp. 124-131.
Patrizia Sansone, nata a Napoli il 05/03/1996. Studentessa di Servizio Sociale facoltà di Scienze Politiche presso l’Università “Federico II” di Napoli.
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