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PAS: alterazioni e meccanismi di difesa. Genitore alienato e neutralità delle figure professionali.
Abuso ed effetti della PAS
Secondo Gardner, la PAS (Parental Alienation Syndrome) costituisce una forma di abuso emotivo, che inizia dall’esposizione continua dei figli al genitore indottrinante.
Quest’ultimo trasmette ai bambini la paura dell’altro genitore, nonché il suo odio patologico. Burgess evidenzia che la ripetuta esposizione ad abusi in età evolutiva, può determinare l'attivazione di meccanismi di difesa propri della patologia borderline: l'onnipotenza, la svalutazione e la dissociazione.
Gardner elenca un ventaglio di alterazioni psicopatologiche che possono colpire i figli: mancanza di rispetto per le autorità, narcisismo, 'indebolimento delle capacità empatiche, compromissione dell'esame di realtà, paranoia. Si riscontrano alcune tipologie di disturbi anche nei genitori alienanti: disturbo delirante, di persecuzione, di personalità paranoide, narcisistico o borderline.
Poiché ciascun tipo di PAS (lieve, moderata o grave) richiede approcci giuridici e terapeutici differenti, è importante condurre una appropriata valutazione diagnostica preliminare.
«È estremamente difficile nei casi di conflittualità familiare rimanere neutrali, anche per i professionisti e per coloro che svolgono ruoli istituzionali»
Componenti extrafamiliari di rafforzamento della sindrome
I parenti e gli amici possono diventare facilmente istigatori del conflitto o promotori di capacità di riflessione.
È estremamente difficile nei casi di conflittualità familiare rimanere neutrali, anche per i professionisti e per coloro che svolgono ruoli istituzionali.
Al confine tra psicologia e giustizia
La riuscita di un intervento sulla PAS richiede la collaborazione congiunta sia degli psico-professionisti che degli operatori della giustizia (Waldron e Joanis, 1996).
Nei casi di PAS di tipo lieve, solitamente, non è necessario alcun intervento psicologico. È sufficiente rassicurare il genitore alienante che manterrà l'affidamento.
Nei casi di PAS di tipo moderato, che sono i più comuni, il tribunale deve stabilire un sistema di sanzioni efficaci per il genitore alienante. Questo avviene in seguito a tentativi di sabotaggio del programma terapeutico concordato con lo psicoterapeuta.
L'approccio di Gardner prevede delle sanzioni specifiche di livello crescente contro il genitore alienante, come il trasferimento dell'affidamentoe della residenza del figlio nella casa dell'altro genitore, fino ad arrivare al carcere.
Il genitore alienato
Il genitore alienato è spesso alquanto confuso a proposito di cosa stia accadendo, ed è incapace di gestire il rapporto con i figli. Inoltre, deve essere aiutato a non prendere seriamente la svalutazione dei figli. [1]
Deve essere aiutato a capire che l'ostilità è una sceneggiata in favore del genitore programmante, dovuta alla paura di inimicarselo, specialmente se esprimessero affetto verso il genitore alienato. [2] Ciò può essere visto come un meccanismo di difesa (Waldron e Joanis, 1996) che ha la principale funzione di proteggere il livello di autostima del genitore alleato con i figli, e serve a sostenerlo nell'affrontare la separazione.
Il genitore bersagliato deve capire che, nonostante dimostrino avversione, tuttavia i figli ancora accettano di incontrarlo, e che potrebbe essere peggio, se non lo facessero. [3]
Infine, deve essere aiutato a distogliere i figli dalle provocazioni, ad evitare le lunghe ed estenuanti polemiche, ritornando, invece, con i ricordi, ai periodi in cui il loro rapporto era sereno e felice. [4]
Figura dell'assistente sociale nell'alienazione parentale
Nei casi di alienazione parentale, l'assistente sociale, è considerato una figura essenziale per il ripristino del rapporto genitore alienato-bambino.
E' importante che l'assistente sociale conosca la storia dell'utente, il suo ambiente, ma soprattutto le risorse che ha a disposizione a livello territoriale.
L'assistente sociale, in questo contesto, può anche prendere le vesti di un CTU, ovvero di un consulente tecnico d'ufficio, in modo tale da garantire al giudice una vera e propria competenza in materia.
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